World Liberty Financial, il progetto di finanza decentralizzata (DeFi) sostenuto dalla famiglia del Presidente Donald Trump, si è accaparrato asset digitali per un valore di oltre 20 milioni di dollari in vista del primo summit crypto della Casa Bianca previsto per il 7 marzo.
Secondo Bloomberg, un wallet digitale legato a World Liberty ha acquistato 10,1 milioni di dollari in Ether (ETH), 9,9 milioni di dollari in Wrapped Bitcoin (WBTC) e 1,68 milioni di dollari in token MOVE di Movement Network due giorni prima del summit.
La famiglia Trump ha lanciato World Liberty Financial a settembre, durante il periodo precedente alle elezioni presidenziali statunitensi. Una volta diventata pienamente operativa, World Liberty sostiene che consentirà ai crypto holder di acquistare, vendere e guadagnare interessi sulle loro proprietà senza intermediari centralizzati.
A gennaio, il figlio del presidente Trump, Eric Trump, ha dichiarato che World Liberty “rivoluzionerà la DeFi/CeFi e sarà il futuro della finanza”.
Fonte: Eric Trump
Tuttavia, il progetto non è privo di controversie. A febbraio, un report di Blockworks ha affermato che World Liberty stava proponendo la vendita dei suoi imminenti token WLFI ad altri progetti in cambio dell'acquisto dei loro token.
Cointelegraph ha contattato alcuni dei progetti che avrebbero ricevuto l'offerta di scambio di token, e un progetto ha confermato che non è stata presentata alcuna offerta.
World Liberty ha chiarito sui social media che “non stiamo vendendo alcun token [ma] semplicemente riallocando gli asset per scopi commerciali ordinari”.
Tempismo particolare
Sebbene World Liberty non sia nuova alle acquisizioni di criptovalute — la società deteneva più di 66.000 ETH alla fine di gennaio — la tempistica dell'ultimo acquisto coincide con l'attesissimo summit cripto della Casa Bianca in programma il 7 marzo.
Il summit, il primo nel suo genere, prevede una tavola rotonda tra i leader del settore crypto e i membri del Working Group on Digital Assets del Presidente Trump.
Ad accrescere l'intrigo è stato lo czar crypto David Sacks, che il 6 marzo si è espresso sui social media lamentando le vendite inopportune di Bitcoin (BTC) effettuate in passato dal governo statunitense.
Il governo degli Stati Uniti ha guadagnato 366 milioni di dollari dalle vendite di Bitcoin effettuate in passato, ma oggi quella scorta “varrebbe più di 17 miliardi di dollari”, ha dichiarato Sacks.
Fonte: David Sacks
“Ecco quanto è costato ai contribuenti americani non avere una strategia a lungo termine”, ha dichiarato.
I commenti sono giunti nel mezzo di una crescente speculazione sul fatto che l'amministrazione Trump raccomanderà formalmente di istituire una riserva strategica cripto con uno status speciale per Bitcoin.