Negli Emirati Arabi Uniti (EAU), l'autorità per l'agricoltura di Abu Dhabi ha emesso un avviso che vieta il mining di criptovalute nelle aziende agricole.
La Abu Dhabi Agriculture and Food Safety Authority ha comunicato agli agricoltori locali che le loro aziende non possono essere utilizzate come sito per il crypto-mining. L'ente governativo ha dichiarato che questa attività viene considerata "un uso improprio dell'azienda agricola per scopi diversi da quelli previsti."
Inoltre, chi venisse sorpreso a violare questa legge andrebbe incontro a sanzioni fino a 10.000 dirham, pari a circa 2.700 dollari.
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Il mining di criptovalute permette agli utenti di guadagnare crypto-asset confermando le transazioni sui network blockchain basati su consenso Proof-of-Work. In cambio del completamento di enigmi matematici estremamente complessi, che rendono la rete più sicura, i miner vengono ricompensati con criptovalute nuove di zecca.
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Sebbene il mining di criptovalute sia vietato nelle aziende agricole, gli Emirati Arabi Uniti sono una giurisdizione generalmente favorevole al crypto-mining. I dati relativi al 2023 mostrano infatti che la capacità di mining di Bitcoin (BTC) degli EAU era di circa 400 megawatt, ovvero il 4% dell'hash rate globale.
Altri Paesi del Medio Oriente, come il Kuwait, sono meno accoglienti nei confronti degli asset digitali. Il 18 luglio il principale regolatore finanziario del Kuwait, la Capital Markets Authority (CMA), ha vietato tutte le operazioni che coinvolgono le criptovalute, compreso il mining.