L’Ucraina potrebbe presto adottare Bitcoin (BTC) come asset di riserva nazionale, nel tentativo di rafforzare la sua stabilità finanziaria nel contesto della guerra contro la Russia.
Secondo Yaroslav Zhelezniak, membro del parlamento ucraino, i legislatori starebbero ultimando una proposta per integrare BTC nelle riserve nazionali. Zhelezniak ha confermato il piano al media locale Incrypted, rivelando che il disegno di legge è ormai nelle sue fasi finali.
L’idea di utilizzare Bitcoin come riserva nazionale ha guadagnato slancio a livello internazionale dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, nel novembre 2024. Il 7 marzo, Trump ha firmato un ordine esecutivo per creare una riserva federale di Bitcoin, contenente principalmente asset sequestrati alla criminalità.
Sull’onda di questo trend, anche altre nazioni hanno iniziato a valutare tale opzione. Ad aprile, il deputato svedese Rickard Nordin ha inviato una lettera aperta al ministro delle Finanze Elisabeth Svantesson, esortandola a considerare l’adozione di Bitcoin come asset di riserva. Nordin ha sottolineato il ruolo della criptovaluta come "protezione contro l’inflazione".
L’iniziativa dell’Ucraina di creare una riserva nazionale in Bitcoin potrebbe segnare una svolta storica per le criptovalute, ma il percorso non sarà semplice. Kyrylo Khomiakov, responsabile di Binance per Europa dell’Est, Asia Centrale e Africa, ha a tal proposito commentato:
"Apprezziamo l’ambizione dell’Ucraina. Ma l’istituzione di una riserva strategica di criptovalute richiederà importanti modifiche legislative, il che significa che il processo non sarà immediato. Un aspetto positivo è che questa iniziativa potrebbe accelerare la chiarezza regolamentare in Ucraina, poiché costringerà il governo a definire con precisione il suo approccio alle crypto."
Secondo Daniil Getmantsev, capo della commissione fiscale del parlamento ucraino, il Paese avrebbe pianificato di legalizzare le criptovalute all’inizio del 2025, coordinando il processo con la Banca Nazionale Ucraina (NBU) e il Fondo Monetario Internazionale (IMF). L'8 aprile, le autorità finanziarie hanno proposto di tassare alcune transazioni crypto come reddito personale con un’aliquota fino al 23%, escludendo però gli scambi crypto-to-crypto e le stablecoin.
Non tutti, però, credono che questo siano un piano realizzabile. Michael Chobanian, fondatore dell'exchange ucraino Kuna, esprime forti dubbi:
"Il Paese è al verde. Oltre il 50% del bilancio statale dipende da sovvenzioni e prestiti dell’UE. La popolazione sta diminuendo al ritmo più veloce al mondo, gli uomini vengono arruolati con la forza. Di quale riserva in Bitcoin stiamo parlando? Questa mossa serve solo a distogliere l’attenzione."