Dall'inizio del conflitto, l'Ucraina ha ricevuto oltre 70 milioni di dollari in criptovalute: questi fondi sono stati utilizzati per l'acquisto di attrezzature militari e assistenza umanitaria.
Le cifre provengono da un rapporto del 24 febbraio, pubblicato dalla piattaforma di dati sulle blockchain Chainalysis, che ha scoperto che la maggior parte delle donazioni sono state effettuate in Ether (ETH) e Bitcoin (BTC). In cima alla classifica vi è Ether, con 28,9 milioni di dollari di donazioni; seguono Bitcoin e Tether (USDT), rispettivamente con 22,8 e 11,6 milioni di dollari.

Le donazioni sono arrivate anche sotto forma di token non fungibili: citiamo ad esempio l'asta di un NFT raffigurante la bandiera ucraina, venduto per 6,1 milioni di dollari.
Circa l'80% delle donazioni è stato inviato nei primi mesi di guerra. In un'intervista a Yahoo Finance del 24 febbraio, il viceministro della trasformazione digitale ucraino Alex Bornyakov ha spiegato che la velocità dei pagamenti in crypto ha accelerato la capacità del Paese di rispondere all'invasione russa:
"Se avessimo utilizzato il sistema finanziario tradizionale ci sarebbero voluti giorni. [...] Grazie alle criptovalute, siamo stati in grado di garantire l'acquisto di articoli vitali in un batter d'occhio: ciò che è sorprendente è che circa il 60% dei fornitori è stato in grado accettare pagamenti in crypto, non me lo aspettavo."
Bornyakov ha aggiunto che il Crypto Fund Aid For Ukraine è stato un "successo assoluto," e di essere rimasto sbalordito non solo dalla quantità di donazioni effettuate da utenti di tutto il mondo, ma anche dalla facilità con cui il governo ha potuto accedere a quei fondi per la difesa dell'Ucraina.
Alona Shevchenko, co-fondatrice di Ukraine DAO, ha anche spiegato a Yahoo Finance che le criptovalute hanno rappresentato una soluzione quando sono state imposte restrizioni al sistema bancario centrale ucraino:
"La banca centrale ha introdotto limiti sui trasferimenti di valuta estera in entrata e in uscita dall'Ucraina, per evitare una corsa agli sportelli e un'eccessiva svalutazione della grivnia. [...] Grazie alle criptovalute siamo stati in grado di coprire alcune delle esigenze più immediate dei nostri difensori, non c'era letteralmente alcun altro modo al tempo."
Secondo un tweet di agosto di Mykhailo Fedorov, viceprimo ministro ucraino e ministro della trasformazione digitale, gran parte delle donazioni in crypto sono state utilizzate per finanziare l'acquisto di equipaggiamento militare, veicoli e medicinali:
"Con i 54 milioni di dollari raccolti da Aid For Ukraine abbiamo fornito ai nostri difensori equipaggiamento militare, abbigliamento difensivo, medicinali e persino veicoli. Ringrazio la crypto-community per il supporto sin dall'inizio dell'invasione. Donazione dopo donazione, verso la grande vittoria."
With $54 M raised by @_AidForUkraine, we've supplied our defenders with military equipment, armor clothes, medicines and even vehicles. Thanks to the crypto community for support since the start of the full-scale invasion! Donation by donation to the big victory. Report below. pic.twitter.com/lifHAP8R4f
— Mykhailo Fedorov (@FedorovMykhailo) August 17, 2022
Tuttavia, anche i gruppi militari filo-russi hanno utilizzato le criptovalute per finanziare i loro sforzi bellici:

Dall'inizio della guerra, i gruppi militari filo-russi hanno ricevuto un totale di 5,4 milioni di dollari tramite donazioni in crypto. Ma i flussi sono diminuiti notevolmente da luglio, probabilmente a causa delle sanzioni internazionali contro la Russia.