J. Christopher Giancarlo, Presidente della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti, ha affermato che la tecnologia blockchain avrebbe permesso "un intervento normativo più veloce, consapevole e calibrato" in risposta alla crisi finanziaria del 2008.
Giancarlo ha rilasciato tali commenti durante il proprio discorso dal titolo "The New Futurism: 21st Century Financial Markets, Technology and Regulation", recentemente tenuto presso la sede della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) a Roma.
La prima parte dell'intervento è stata dedicata a considerazioni sulla blockchain e sulla crisi finanziaria. Giancarlo ha infatti spiegato che, se gli organi di regolamentazione avessero avuto accesso ai trading ledger in tempo reale delle grandi banche di Wall Street, avrebbero potuto evitare il lungo e complesso compito di "assemblare dati frammentari per ricostruire i portfolio di trading individuali", migliorando notevolmente la loro gestione della crisi. L'uomo ha poi continuato:
"Che enorme differenza avrebbe fatto dieci anni fa la tecnologia blockchain, se un registro distribuito privato accessibile agli organi di regolamentazione fosse stato alla base del settore dei derivati di Wall Street. Avrebbe come minimo garantito un intervento normativo più veloce, consapevole e calibrato, invece della risposta disorganizzata alla quale abbiamo purtroppo assistito."
Giancarlo ha infine previsto che la blockchain avrà "un impatto vasto e duraturo" su una vasta gamma di applicazioni, come "pagamenti, servizi bancari, gestione dei beni azionari, registrazione di titoli, sicurezza informatica, nonché segnalazione e analisi del trading."
La CFTC ha recentemente avviato delle trattative con Facebook, per discutere del lancio della sua nuova criptovaluta. Pare infatti che il colosso dei social network stia tentando di addolcire il panorama normativo in vista del rilascio di GlobalCoin.