Gli Stati Uniti rischiano di perdere la loro leadership nella corsa alle criptovalute a favore di Paesi come gli Emirati Arabi Uniti, la Corea, l'Australia e la Svizzera, avverte Yassine Elmandjra, analista di ARK Invest.

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— ARK Invest (@ARKInvest) May 22, 2023

In una comunicazione del 22 Maggio ai clienti di ARK Invest, Elmandjra ha considerato la recente flessione delle società di trading Jane Street e Jump Trading, legate alle criptovalute, come i primi segnali di una reazione più ampia alla precaria regolamentazione del Paese.

"Un tempo popolato da istituzioni consolidate e credibili, l'ecosistema delle criptovalute negli Stati Uniti si trova ora di fronte a un vuoto che probabilmente frenerà l'interesse di altri investitori istituzionali".

"Negli Stati Uniti, l'incertezza normativa sembra scoraggiare sia le imprese esistenti che i nuovi operatori del settore cripto", ha aggiunto.

ARK Invest è una società internazionale di gestione patrimoniale guidata dal CEO Cathie Wood che attualmente detiene un patrimonio di oltre 14 miliardi di dollari.

In aggiunta, Elmandjra ha dichiarato che la liquidità delle criptovalute sul territorio statunitense è "diminuita considerevolmente", sottolineando che il volume degli scambi di Bitcoin negli Stati Uniti è sceso del 75% negli ultimi due mesi. Si è passati dai 20 miliardi di dollari al giorno di Marzo ai soli 4 miliardi di dollari dell'ultima settimana, ha dichiarato, riportando i dati di Coin Metrics.

Total USD-denominated Bitcoin trading volume since December 2022. Source: Bitcoinity

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Nel frattempo, mentre gli Stati Uniti diventano sempre più ostili nei confronti degli asset digitali e delle società che se ne occupano, alcune aziende cripto con sede negli USA hanno già iniziato a guardare altrove.

Coinbase, che sta portando avanti una causa contro la Securities and Exchange Commission statunitense a causa della mancanza di chiarezza normativa sulle criptovalute, ha dichiarato che sta considerando gli Emirati Arabi Uniti come "hub strategico" per il suo business.

Coinbase non è l'unica grande azienda che guarda agli Emirati Arabi Uniti come potenziale sede. Come riportato da Cointelegraph, Saqr Ereiqat, cofondatore della società di venture-building Crypto Oasis, ha dichiarato che l'approccio normativo più ottimista degli EAU nei confronti degli asset digitali li rende un luogo "ideale" per le imprese di criptovalute nuove ed esistenti.