Pare che i venezuelani stiano tentando di vendere i propri Petro (PTR), la criptovaluta di Stato il cui lancio è avvenuto di recente. Nonostante il governo sostenga che il valore di 1 PTR sia fissato a 60$, il prezzo di mercato su LocalBitcoins è in realtà di circa la metà. 

Stando ad una discussione su Reddit, i venezuelani si starebbero rivolgendo a LocalBitcoins per vendere i Petro in loro possesso alla luce di un contesto economico disastroso. Questa fa seguito alla concessione del buono in Petro a circa 6-8 milioni di persone avvenuta nel mese di dicembre. 

Su Reddit gli utenti sostengono che il governo aveva inizialmente permesso l’utilizzo di Petro per comprare prodotti tramite un’app biometrica, ma ha successivamente interrotto il progetto perché le persone affollavano i pochi negozi che lo accettavano come modalità di pagamento.

Anche alcuni exchange governativi supportano Petro, ma il tasso di cambio ormai è troppo lontano dal prezzo “ufficiale”.

L’unica alternativa per i venezuelani è LocalBitcoins. Pare che vi sia ancora qualcuno che accetta Petro in cambio di Bitcoin o di altre valute, ma pare che al momento questi soggetti siano del tutto inattivi: l’ultima loro attività risale al 20 gennaio. 

Petro su LocalBitcoins

Fonte: LocalBitcoins.com

Cointelegraph ha contattato Ernesto Pinto, uno dei venditori su LocalBitcoins, per avere chiarimenti.

Pinto ha effettivamente confermato di acquistare Petro dai venezuelani in cambio di Bitcoin (BTC). L’uomo ha spiegato che il prezzo è stato calcolato facendo riferimento a un exchange locale, Amberescoin, che supporta Petro: il suo valore attuale è di 0,0036 BTC (o circa 30$) per ogni Petro.

Ma i venditori stanno avendo difficoltà a causa dell'improvviso aumento dell'offerta che ha fatto seguito alla concessione dei buoni di Natale. Pinto infatti non può accettare più Petro in quanto non riesce ancora a vendere quello ricevuto in precedenza.

A tal proposito, Pinto commenta così:

“Dopo aver ricevuto il buono, la maggior parte della gente vuole venderlo: 8 milioni di persone vogliono i bolivar perché con quelli è più facile fare acquisti”. 

Pinto ha fatto riferimento anche a un gruppo Telegram in cui i venezuelani si confrontano e cercano di scambiare Petro. Ad esempio, un utente nella chat si è informato su alternative di utilizzo a Maracaibo, la seconda maggiore città del Paese: 

“Nessuno che venda cibo, riso, farina, zucchero e accetti Petro a Maracaibo?”