Il web browser crypto-friendly Opera sta ampliando la sua integrazione delle pagine web decentralizzate offerte dal fornitore di domini blockchain Unstoppable Domains, una società blockchain appoggiata dal noto sostenitore di Bitcoin (BTC) Tim Draper.

Mercoledì, Opera ha annunciato che ora gli utenti del browser su qualsiasi dispositivo, iOS, Android, Windows, Mac o Linux, possono approfittare dell’integrazione nativa completa dei domini .crypto di Unstoppable Domains.

La mossa estende l’accesso alle pagine web decentralizzate a tutti gli utenti attivi mensili di Opera, stimati a oltre 320 milioni. Inoltre, rende Opera il primo web browser mainstream a supportare un sistema di domini esterno al prevalente Domain Name Service.

I domini .crypto vengono creati come token non fungibili sulla blockchain di Ethereum, fornendo ai loro creatori il pieno controllo e diritti di proprietà sulle pagine. In genere, i nomi .crypto vengono venduti come NFT a prezzi a partire da 40$, ma a marzo indirizzi più ricercati come win.crypto, gambling.crypto e hotels.crypto sono stati venduti per 100.000$ ciascuno.

Grazie all’integrazione nativa, l’accesso ai siti .crypto è semplice come a un qualsiasi indirizzo .com tradizionale. Per gli utenti del web decentralizzato su Opera, la comodità aggiunta è il fatto che i domini .crypto possono essere usati al posto dei complessi indirizzi alfanumerici della blockchain per pagamenti tra wallet ed exchange di criptovalute.

Inoltre, grazie al supporto di IPFS su Opera, gli utenti possono reperire i siti .crypto da un network decentralizzato di computer piuttosto che da un provider cloud o un server. IPFS è l’acronimo di InterPlanetary File System, un protocollo ipermedia peer-to-peer per archiviare e condividere dati in un file system distribuito.

Sebbene l’infrastruttura del web decentralizzato introduca delle misure al fine di eludere la censura per publisher e poster di domini web, in passato Opera ha precisato che sul lato utente potrebbe comunque essere necessaria una VPN per aggirare restrizioni imposte dall’esterno, anche per i siti .crypto.