Il World Economic Forum ha pubblicato un white paper sulla regolamentazione dei crypto asset, assistito dal Digital Currency Governance Consortium. Secondo il documento, la necessità di una regolamentazione è urgente e la cooperazione è fondamentale.

Il coordinamento globale è necessario per la regolamentazione degli asset crittografici al fine di prevenire l'ambiguità, l'arbitrio normativo e l'applicazione incoerente, sostiene il documento. Gli autori hanno individuato una serie di sfide alla regolamentazione dei crypto asset, tra cui il presupposto di "stessa attività, stessa regolamentazione":

"I crypto asset e il loro ecosistema non sempre si adattano perfettamente all'attuale approccio normativo basato sulle attività e incentrato sugli intermediari, anche quando queste attività rispecchiano quelle del settore finanziario tradizionale."

L'anonimato fornito dai crypto mixer, dai wallet self-hosted e dagli exchange decentralizzati complica ulteriormente la regolamentazione. Nel frattempo, la crescente interconnessione con la finanza tradizionale aumenta i potenziali rischi di contagio provenienti dal settore cripto, che recentemente è stato pieno di "turbolenze".

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Il documento presenta diverse classificazioni dei quadri normativi a scopo di confronto. Sono state prese in considerazione la regolamentazione basata sui risultati, che si caratterizza come "stesso rischio, stesso risultato normativo", e quella basata sul rischio, in cui il livello di intervento normativo è determinato dal livello di rischio dell'attività.

La regolamentazione agile "adotta un approccio reattivo e iterativo, riconoscendo che lo sviluppo di policy e normative non è più limitato ai governi, ma è sempre più uno sforzo di più soggetti". Come esempi di un approccio normativo agile sono stati citati i sandbox normativi, le linee guida e le lettere di non obiezione dei regolatori.

La Financial Market Supervisory Authority svizzera è stata citata come esempio di regolatore agile. La Svizzera e il Giappone sono stati portati come esempi di autoregolamentazione e coregolamentazione.

Solo gli Stati Uniti sono stati indicati come la patria della regolamentazione tramite enforcement. Gli autori hanno scritto:

Questo approccio non è raccomandato per costruire un quadro normativo, poiché la "regolamentazione attraverso enforcement" preclude qualsiasi discussione significativa su ciò che dovrebbe e non dovrebbe essere regolamentato".

Il documento contiene tre raccomandazioni generali rivolte alle organizzazioni internazionali, alle autorità di regolamentazione e al settore delle criptovalute. Il documento enfatizza le migliori pratiche di condivisione e coordinamento. "I politici e le parti interessate del settore devono collaborare tra le varie giurisdizioni per garantire coerenza e chiarezza", scrivono gli autori. " Visto che queste nuove tecnologie partono da una posizione di trasparenza, è possibile immaginare strumenti normativi ancora migliori per affrontare le problematiche transfrontaliere".

Traduzione a cura di Matteo Carrone