Meno di due settimane dopo che il prezzo e il volume di trading di Dogecoin (DOGE) sono esplosi in seguito a una sfida virale su TikTok per fare soldi facili, la moneta meme è tornata a fare notizia. Questa volta, il tweet ironico di Elon Musk ha invertito momentaneamente il trend ribassista in cui si trova l’asset da quando l’impulso di TikTok ha iniziato a esaurirsi.

Anche se l’ultimo sviluppo potrebbe rafforzare l’idea secondo cui Dogecoin prosperi solo grazie a cicli passeggeri e bizzarri di attenzione su Internet, non dovrebbe offuscare il fatto che il prezzo della criptovaluta è notevolmente aumentato grazie agli utenti.

La fabbrica di meme incontra la moneta meme

TikTok, l’app per la condivisione di video considerata il servizio di social network con la crescita più rapida nella storia, costituisce l’ambiente perfetto per la creazione e la diffusione di meme audiovisivi. Le sfide su TikTok rappresentano una forma di comunicazione particolarmente virale in cui le informazioni viaggiano alla velocità della luce, potenzialmente moltiplicando di vari ordini di grandezza il coinvolgimento degli utenti nel giro di pochi giorni.

A fine giugno, l’utente dell’app jamezg97 ha iniziato a pubblicare video in cui chiedeva ai suoi compagni TikToker di investire in Dogecoin, ma sembra che sia stato il suo post del 2 luglio a far scattare la conseguente ondata di acquisto. Al momento della stesura il video ha ricevuto più di 1,1 milioni di visualizzazioni.

Dall’inizio della ripida salita del 6 luglio al picco del 9 luglio, il prezzo della moneta è più che raddoppiato, passando da 0,0023$ a 0,0049$, mentre il volume di trading giornaliero è aumentato di dieci volte, da 110$ milioni a 1,1$ miliardi, secondo i dati di CoinMarketCap. Nello stesso periodo, i dati di Google Trends hanno mostrato una crescita corrispondente nelle ricerche di termini legati a Dogecoin. Dopodiché, l’effetto di breve durata della campagna TikTok ha cominciato ad affievolirsi.

Essendo una valuta ironica ispirata da un meme e progettata nel 2013 per attirare un pubblico più ampio e meno tecnico dei fedeli di Bitcoin, Dogecoin era particolarmente adatto a richiamare la base di utenti in cerca di intrattenimento di TikTok. Un altro punto forte è stato il prezzo minuscolo di una singola moneta, che ha probabilmente nascosto il fatto che spingerlo a 1$ come proposto avrebbe richiesto un aumento percentuale di decine di migliaia.

La reazione dell’ecosistema crypto

A prescindere dalle motivazioni che hanno innescato l’afflusso di nuovi utenti, non c’è voluto molto prima che alcuni operatori di mercato introducessero l’infrastruttura necessaria per accoglierli. Il 9 luglio, la piattaforma di exchange di criptovalute OKEx ha annunciato il lancio del trading spot con leva finanziaria, contratti swap perpetui e funzionalità di risparmio in Dogecoin, mentre Binance ha introdotto contratti future perpetui sull’asset.

Jay Hao, CEO di OKEx, ha spiegato la decisione di ampliare le offerte in Dogecoin affermando che, nonostante la reputazione di meme asset, la moneta non è uno affatto scherzo in quanto è perfettamente funzionante come metodo di pagamento e presenta una comunità solida.

Un’altra importante piattaforma di trading a quotare tempestivamente Dogecoin è stata Bitfinex. Paolo Ardoino, il Chief Technology Officer dell'azienda, ha commentato in merito a tale decisione:

"Ascoltiamo sempre la nostra base di utenti e cerchiamo di offrire i token che vogliono scambiare. Non posso commentare sul sentiment di un token o dell’altro. In veste di exchange, siamo agnostici in materia di token. Forniamo semplicemente una piattaforma su cui la gente può fare trading. [...]

Come exchange, Bitfinex supporta l’inclusione finanziaria, quindi consideriamo questo fenomeno come un trend ampiamente positivo, ma gli investitori devono sempre considerare attentamente i rischi."

La corsa alle azioni del 2020

Uno degli influencer digitali a commentare sul fenomeno Doge è stato Dave Portnoy, il fondatore del blog su sport e cultura pop Barstool Sports. Portnoy si è dato al trading azionario durante la stagione secca sportiva causata dalla pandemia, e ha racimolato una notevole influenza tra i trader retail con le sue divertenti e turbolente sessioni in diretta. In un recente video, si è preso un momento per descrivere il rally di Dogecoin come un “pump and dump”.

Curiosamente, lo stesso concetto di Portnoy sui modi in cui funzionano i mercati azionari potrebbe essere meglio allineato con le forze coinvolte nella rapida crescita della moneta, più di quanto suggerisce la sua casuale descrizione di “bollicina degna del miglior rosé”. Una parte enorme del suo intrattenimento arriva dall’approccio spensierato al trading. Dall’ammettere apertamente di “non avere idea” di quello che sta facendo al ripetere che “le azioni salgono sempre”, Portnoy incarna l’idea che le valutazioni azionarie hanno poco a che fare con qualsiasi realtà economica tangibile, rendendo il day trading poco differente dalle scommesse sportive.

Anche se Portnoy non promuove esplicitamente l’idea che il comportamento di massa degli investitori retail possa spingere le valutazioni degli asset, ci sono prove che dimostrano come questo sia effettivamente vero. Alcuni osservatori in Wall Street attribuiscono all’afflusso di piccoli trader l’impennata dei prezzi delle azioni nonostante l’economia in difficoltà. Il boom sembra essere alimentato da scommettitori in cerca di azione; la gente annoiata a casa che vede gli assegni dello stimolo come soldi gratis con cui giocare, ed è notevolmente agevolato da app per il trading ludicizzate come Robinhood.

Negli ultimi mesi, una comunità formata intorno al forum su Reddit r/WallStreetBets ha acquisito molta notorietà. Al suo interno, i partecipanti conducono campagne coordinate nel trading di opzioni nel tentativo di spingere verso l’alto determinati asset - una strategia aggressiva che assomiglia a un pump-and-dump distribuito. L’idea di fondo è che esistono vulnerabilità strutturali nel mercato azionario che possono essere sfruttate attraverso l’azione collettiva.

Il trading di crypto, zoomer style

Se anche i mercati azionari tradizionali sono diventati l’arena per le scommesse dei piccoli investitori e la manipolazione di massa spinta dai social media, non sorprende certo che lo spazio delle criptovalute - tradizionalmente guidato dagli utenti e reattivo al sentiment popolare - finisca per generare un evento come il pump di Dogecoin attraverso TikTok. L’analista dei mercati crypto Mati Greenspan ha commentato a Cointelegraph:

"Non è soltanto Dogecoin. Le valutazioni di Tesla, Hertz e Nikola sono esempi eccellenti di come il sentiment sui social media può guidare i prezzi. Parlando in senso figurato. Nel campo dei cryptoasset, questo sentiment svolge un ruolo ancora più grande, in quanto una buona parte del valore di un token deriva dall’effetto rete."

È difficile stabilire se l’ingrediente attivo primario che contribuisce alla percezione sempre più diffusa del trading - sia di azioni tradizionali che di asset digitali - come un tipo di sport digitale sia la demografia o l’ideologia. È possibile che gli appartenenti alla Generazione Z stiano iniziando a riversarsi nelle file di investitori retail, portando frammenti della loro giocosa cultura nata online nel settore finanziario.

È anche possibile che l’evidente distacco tra i mercati finanziari e l’economia reale, combinato con il salvataggio delle grandi corporazioni e la sfrenata stampa di nuova moneta tipici dell’era della pandemia, stia finalmente affermando la nozione che il valore di mercato degli asset sia meno “fondamentale” di quanto sia invece arbitrario e condizionato.

Paolo Ardoino di Bitfinex ha osservato che, nel caso dei mercati crypto, la maturazione della classe di asset potrebbe eventualmente portare a una dipendenza ridotta dagli sbalzi d’umore sui social media: “Lo spazio degli asset digitali maturerà nel tempo. Man mano che il settore matura, potrebbe succedere che il sentiment responsabile, secondo alcuni analisti, della direzione dei mercati verrà sostituito dall’analisi fondamentale.” Tuttavia, considerando che il boom del trading retail travolge anche mercati più “maturi”, sembra ragionevole sospettare che il nuovo brand di trading spinto dai social potrebbe essere destinato a durare, sia nel regno delle azioni che in quello delle criptovalute.

Al contrario di singoli avvenimenti come l’approvazione scherzosa di miliardari stravaganti, il supporto di massa da parte di un gran numero di utenti online potrebbe accumularsi sistematicamente. In confronto alle classi di asset tradizionali più ingombranti con le loro infrastrutture di trading propense all’inerzia, lo spazio delle criptovalute è più flessibile nel catturare brevi scoppi di attenzione online, come illustra la tempestiva risposta alla crescita di Dogecoin.

Investire in branding creativo, sviluppo di comunità online e interfaccia utilizzabili potrebbe essere il modo giusto nel settore delle criptovalute per capitalizzare sul crollo della serietà nel trading retail e per attirare chi cerca adrenalina e divertimento, e sta diventando sempre più convinto che il valore degli asset è una funzione di ciò che l’internet crede che sia.