In un settore fondato sull’idea di decentralizzazione e responsabilizzazione del singolo, ossia in cui l’idea principale è che ciascuno debba avere il controllo del proprio patrimonio e cominci ad agire come una banca, ad oggi da padroni la fanno gli exchange custodial centralizzati. 
Tuttavia nell’ultimo periodo, in linea con lo sviluppo del settore stesso, si osserva una maggiore tendenza alla decentralizzazione anche ad opera delle piattaforme centralizzate.  

I sistemi basati sull’assenza di controllo centrale favoriscono la tutela del patrimonio, la trasparenza, l’inclusione economica, la chiarezza normativa e responsabilizzano i singoli a salvaguardare i propri fondi. Quando gli exchange centralizzati cominceranno a riconoscere i benefici della decentralizzazione, si creerà un settore più forte e affidabile. 

L’elemento della fiducia

La fiducia è la base su cui si fondano le relazioni (con il/la partner, la famiglia, gli amici e a livello imprenditoriale). Tuttavia, la fiducia va conquistata. È più di un asset, è l’elemento che detta la longevità di una relazione. 

La perdita della fiducia riposta nelle istituzioni centralizzate ha dato vita alla blockchain, una tecnologia basata sulla decentralizzazione, sull’intento di ridefinire il concetto di fiducia per la successiva ondata di strumenti finanziari. 

La blockchain potrebbe rivoluzionare il sistema finanziario ridefinendo il concetto di fiducia. Tuttavia, dobbiamo essere cauti: solo perché un’organizzazione o una società sostiene di utilizzare la catena di blocchi, ciò non la rende in automatico affidabile. L’affidabilità della blockchain è legata alle scelte che le imprese operano nella sua applicazione. 

Di tanto in tanto ci vengono ricordate le conseguenze di tali scelte, come gli oltre 4 miliardi di dollari sottratti grazie ad attacchi hacker effettuati nel 2019 ai danni dei maggiori exchange. Quest’anno gli incidenti principali hanno coinvolto Coinbase, BinanceBitHumb. Tali eventi fungono da promemoria del fatto che la fiducia nella blockchain è stata intaccata, e che le fondamenta di questa tecnologia sono ancora fragili.

Ma le cose possono cambiare

Per questa ragione le società leader nel settore stanno operando scelte che cambiano completamente il modo in cui ci si approccia al concetto di fiducia. Ci si concentra sulle funzioni imprenditoriali chiave al fine di rafforzare le fondamenta della società. Questo approccio si riscontra soprattutto negli exchange custodial che desiderano passare a soluzioni non-custodial. Nelle piattaforme del primo tipo gli utenti devono depositare i propri fondi in wallet controllati a livello centrale per procedere al trading, mentre le soluzioni non-custodial permettono agli utenti di interagire con la piattaforma senza che siano effettuati depositi in wallet centralizzati. L’accesso ai fondi e il controllo su di essi non è mai deferito a terzi, ma gestito unicamente dal loro titolare. 

Per capire meglio la situazione, provate a immaginare un contesto centralizzato e custodial. John vuole comprare 1 BTC con un’altra criptovaluta, ad esempio EOS. Per comprare quel Bitcoin, John dovrà prima trasferire i suoi EOS in un altro exchange. Una volta che il trasferimento di EOS sarà avvenuto, John potrà scambiare sulla piattaforma i suoi EOS per il BTC. A questo momento John sta di fatto affidando all’exchange la custodia dei propri asset, rendendoli esposti a diversi rischi: risultano infatti vulnerabili ad attacchi hacker, chiusure improvvise della piattaforma, rischi di volatilità, insolvenza o congelamento dell’account. Insomma, John potrebbe perdere i propri fondi per sempre. 

La situazione cambia radicalmente con soluzioni non-custodial. Infatti, queste non prevedono la necessità di affidare a terzi i propri asset. Immaginiamo nuovamente che John desideri comprare 1 BTC con i propri EOS, ma questa volta si rivolga a una piattaforma non-custodial e avvii la transazione per 1 BTC direttamente dal proprio wallet. John può farlo grazie ad uno smart contract trustless, un protocollo trasparente che avvia l’esecuzione di un contratto quando sono soddisfatte determinate condizioni. In questo caso, John accetta che date operazioni siano effettuate sui suoi fondi e che non vi siano errori a livello di transazione. Lo smart contract riconosce l’avvenuto deposito di EOS sufficienti alla ricezione di 1 BTC, lo scambio viene effettuato e 1 BTC viene trasferito direttamente nello wallet di John. A questo punto, John può fare qualsiasi cosa desideri con il suo nuovo Bitcoin, in quanto è già in suo possesso. Ha evitato tutti i rischi legati all’affidarsi a un intermediario centrale che custodisca i suoi asset. 

Decentralizzare la custody porta a tendere alla decentralizzazione della fiducia. Ridefinendo le modalità in cui la fiducia viene trattata all’interno di un sistema trustless, gli exchange stanno lentamente recuperando la reputazione perduta negli utenti aprendo la strada a nuove relazioni dove la fiducia non è più un ostacolo. 

La decentralizzazione ridistribuisce potere e fiducia

Questa tendenza alla decentralizzazione avrà benefici sia per i consumatori sia per il settore in generale. La decentralizzazione è sinonimo di sicurezza, trasparenza, inclusione finanziaria, chiarezza normativa e responsabilizzazione del singolo.

La decentralizzazione della custody implica che l’utente non affida più a una singola istituzione l’esercizio dell’autorità su deposito, prelievi e conservazione dei propri fondi. Infatti, questi non vengono più collocati nella sfera di controllo di un ente centralizzato dando così vita a un nuovo modello. Le istituzioni e gli exchange non saranno più entità vulnerabili: infatti, gli hacker non avranno più la possibilità di mettere a repentaglio gli asset.

La decentralizzazione riconsegna il potere e la fiducia al singolo. Sono finiti i giorni in cui gli utenti non potevano ritirare i propri fondi o avere accesso agli stessi perché un exchange era stato hackerato o risultava insolvente. I clienti potranno ora interagire istantaneamente con vari exchange senza aspettare che avvenga il trasferimento di fondi da una piattaforma a un’altra. 

La decentralizzazione è un modello operativo più sicuro. Alla luce di perdite previste ad opera di criminali informatici per 5.000 miliardi di dollari nel 2021, è importante che i leader del settore facciano qualcosa. Le perdite legate ad attacchi hacker sono una delle preoccupazioni più grandi per le autorità di regolamentazione, ma la decentralizzazione potrebbe risolvere il problema. 

Difficoltà legate ad adottare soluzioni decentralizzate

Sebbene decentralizzare abbia chiaramente dei benefici, vi sono comunque parecchi ostacoli che le società che scelgono questa strada devono superare per offrire una user experience analoga a quella delle piattaforme centralizzate e per promuovere un’ampia diffusione. Tre delle maggiori problematiche legate alla decentralizzazione sono: 

  1. Liquidità: gli exchange decentralizzati dispongono di liquidità inferiore rispetto a quelli centralizzati, in quanto un utilizzo diffuso di queste piattaforme è ben lungi dal raggiungere la maggior parte degli utenti. Ed assenza di utenti significa assenza di liquidità. Dunque, è fondamentale che gli exchange attirino più utenti o garantiscano liquidità tramite altre fonti. 
  2. Capacità e velocità di trasmissione: sono le due grandi limitazioni dei DEX. Queste piattaforme infatti si basano spesso su una rete blockchain per effettuare le transazioni. Ad esempio, gli exchange basati su Ethereum sono vincolati dalla capacità di trasmissione massima di questa rete, attualmente pari a circa 15 transazioni al secondo. Anche se milioni di utenti cominciassero ad usare un DEX oggi, alcune piattaforme non sarebbero in grado di gestire la domanda. Gli exchange dovrebbero riuscire a gestire centinaia, se non migliaia, di transazioni al secondo. Una capacità di trasmissione limitata può generare notevoli ritardi nel trasferimento del denaro o persino causare perdite da milioni di dollari. 
  3. Esperienza utente e funzionalità: poiché i DEX sono ancora agli albori, spesso non presentano alcune funzionalità importanti, il che inficia l’esperienza dell’utente. Nei DEX mancano spesso diverse tipologie di ordine, da quelle più tradizionali a quelle più complesse (Immediate, Cancel, Fill, Kill). Altri utenti potrebbero aver bisogno del trading con margine o di connettersi alla API dell’exchange per ottenere dati finanziari in tempo reale. La verità è che gli utenti non passeranno a una piattaforma che non mette loro a disposizione funzionalità fondamentali per la scelta delle strategie di trading migliori.

Dare fiducia oggi nel sistema finanziario di domani

Il sistema finanziario di domani sarà responsabile degli scambi immobiliari, di oro, denaro, titoli, criptovalute e altri asset. Il tutto in maniera digitale. Con migliaia di miliardi di dollari scambiati, le scelte infrastrutturali che operiamo oggi sono più importanti che mai nel dare fiducia al sistema: fiducia che i nostri asset siano sempre in nostro possesso, che i nostri asset siano al sicuro, le società operanti siano oneste.

La decentralizzazione, ove attuata correttamente, può creare un sistema in grado di proporre soluzioni più trasparenti, sicure e dalle prestazioni migliori. La fiducia è un elemento fondamentale in tal senso. L’implementazione corretta della decentralizzazione responsabilizzerà milioni di persone, mentre un fallimento di questo processo farà perdere tutti i benefici derivanti da essa.

Per il bene del sistema finanziario e dei suoi partecipanti, è necessario agire in maniera consapevole verso la decentralizzazione. 

Steven Quinn è product manager presso Eosfinex e Bitfinex. È specializzato nell’ecosistema EOSIO per blockchain e community, in tecnologie blockchain come smart contract e wallet non-custodial, nonché in tendenze globali come decentralizzazione e sovranità finanziaria.