Il mondo delle criptovalute ha visto una crescita esponenziale nell'ultimo decennio: l'innovazione tecnologica è stata il fattore trainante della trasformazione e della disruption del settore blockchain. In questo panorama in costante evoluzione, riconoscere e promuovere la diversità di genere è diventato un aspetto di vitale importanza.
È indispensabile riconoscere i contributi e le prospettive di persone di ogni genere – uomini, donne e individui non binari – per garantire lo sviluppo di un ecosistema professionale più inclusivo ed equo.
Questo articolo si concentra in particolare sulle donne, ed esplora l'attuale stato del sesso femminile nel settore crypto e blockchain, comparandolo ai settori tradizionali come fintech, sanità e vendite retail. Esaminando le statistiche, esplorando le dinamiche di genere ed evidenziando le esperienze delle donne attive nel settore, l'articolo fa luce sulle sfide e sulle opportunità per la rappresentanza femminile nelle crypto.
Diversità di genere nelle criptovalute e nella blockchain
Le criptovalute sono un campo relativamente nuovo: le prime discussioni sono emerse nel 2008, quando il misterioso Satoshi Nakamoto pubblicò il white paper di Bitcoin. Pochi accolsero il suo messaggio, molti forse nemmeno lo compresero: ma ciò che emerse nel decennio successivo fu una partecipazione principalmente maschile al mondo di Bitcoin (BTC), che diede vita al termine "Crypto Bros".
Tuttavia, data la sua natura on-chain, uno dei principi etici che i sostenitori della blockchain e delle criptovalute sostengono con forza è la decentralizzazione, ovvero la rimozione del potere conferito a un'unica entità e la possibilità di creare un ambiente finanziario più inclusivo. Possono quindi il potere e la partecipazione essere conferiti a un'unica entità di genere?
Il potenziale della blockchain sta cambiando le carte in tavola: un numero crescente di donne sta esprimendo interesse verso il settore, compiendo passi importanti in veste di investitrici, fondatrici e talenti qualificati nel mondo blockchain e crypto. Le "Crypto Gals" sono oggi una parte importante di questa industria, e stanno plasmando una blockchain più orientata al talento e all'inclusione di tutti i generi. Il viaggio è appena iniziato, anche se la strada è ancora lunga.
Anche le donne investono in blockchain e criptovalute
Uno studio condotto a maggio 2018 dall'exchange di criptovalute eToro ha esaminato i dati di genere nei mercati delle criptovalute da marzo 2017 a febbraio 2018, rivelando una bassa partecipazione femminile agli investimenti in criptovalute: gli uomini costituivano il 91,5% di tutti gli investitori a livello mondiale, mentre le donne soltanto l'8,5%. Sei anni dopo si registra una forte crescita della partecipazione femminile, guidata da Millennials e Generazione Z, nonché dalle donne delle economie in via di sviluppo (soprattutto in Asia, India e Vietnam).
I dati del 2023 indicano oltre 420 milioni di possessori di criptovalute in tutto il mondo. Il 37% di questi 420 milioni, ovvero quasi 155 milioni, sono donne. L'Asia da sola conta 263 milioni di investitori crypto, con l'India in testa (93 milioni) seguita dal Vietnam.
In Vietnam vi sono 12 milioni di crypto-investitrici, ovvero il 24% della popolazione femminile. Le Filippine sono al secondo posto con il 9,6%, pari a oltre 5,5 milioni di donne che possiedono asset digitali. In India, quasi il 10% delle donne possiede criptovalute: il Paese è al terzo posto in termini di percentuale di popolazione, ma è al primo per numero di donne (63 milioni di donne in India possiedono criptovalute).
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Confrontando i dati dello studio di cui sopra, in Vietnam – con una differenza di soli sei punti percentuali tra il possesso maschile e quello femminile – l'accesso delle donne alle valute digitali è chiaramente supportato dalla cultura locale.
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Anche altre economie emergenti – come Indonesia, Kenya e Colombia – riflettono una tendenza positiva per le donne investitrici in criptovalute.
Donne e lavori legati alle crypto
Sebbene il numero di donne che investono in crypto sia in crescita, lo scenario del mercato del lavoro appare diverso. A partire dal 2023, i limitati dati a nostra disposizione a causa dei licenziamenti avvenuti nel 2023 suggeriscono che le donne ricoprono circa il 26% dei posti di lavoro nel settore crypto. Solo il 6% dei ruoli di leadership è ricoperto da donne, mentre il 94% dei CEO è di sesso maschile.
Le donne stanno assumendo ruoli nello sviluppo, nella gestione dei progetti, nel marketing, nel design, nella finanza, nelle risorse umane, nel settore legale e in altre aree all'interno delle aziende blockchain e crypto. Vi è tuttavia una notevole carenza di donne nelle aree più tecniche: il settore, noto per le sue continue innovazioni, ha faticato ad attrarre e trattenere talenti femminili in questi ruoli cruciali. Se a questo si aggiungono verticali di settore di primo piano come NFT e i giochi Web3, si nota un forte divario di genere.
È incoraggiante come Bitget – un importante exchange di criptovalute con donne in ruoli di primo piano, come il managing director Gracy Chen – abbia presentato il progetto Blockchain4Her al World Economic Forum 2024. Questa iniziativa, pensata per promuovere la diversità di genere e l'inclusività all'interno dell'industria blockchain, prevede un impegno sostanziale di 10 milioni di dollari. L'obiettivo è quello di colmare le lacune, favorendo un ambiente che promuova e sostenga attivamente l'inclusione delle donne in tutti gli aspetti dell'ecosistema blockchain, compresi i ruoli tecnici e di sviluppo.
Clara Bullrich, cofondatrice e general partner di TheVentureCity nonché cofondatrice di Ola GG, una subDAO di Yield Guild Games, si concentra sul finanziamento di iniziative focalizzate sulle donne o gender-neutral. "Ho visto che nelle crypto ci sono pochissime donne, per questo voglio promuovere il settore il più possibile," ha dichiarato.
Victoria Gago, co-CEO della European Blockchain Convention (ECB), mentre mostrava l'elenco degli speaker specializzati in blockchain su LinkedIn, ha confermato a Cointelegraph che i partecipanti e i relatori di sesso femminile sono cresciuti costantemente. Ha ricordato che, sebbene anni fa fosse difficile trovare rappresentanti femminili nella scena crypto, nel 2023 le donne costituivano il 30% degli speaker alla ECB. Tuttavia, alla Korea Blockchain Week del 2023 vi era un numero di speaker di sesso femminile di gran lunga inferiore.
Donne in fintech, sanità e vendite retail
Per esaminare il panorama femminile nelle criptovalute e nella blockchain, è fondamentale fare un confronto con la sua controparte nei settori tradizionali.
Shiela Warren, CEO del Crypto Council for Innovation e votata nel 2023 come una delle donne più influenti di Washington dal Washingtonian, ha sottolineato che la diversità e l'inclusione sono valori considerati più importanti nel settore crypto rispetto alla finanza tradizionale. Tuttavia, anche nella blockchain vi sono grossi ostacoli da superare.
Uno studio di Deloitte del 2023 evidenzia il divario di genere nel settore fintech, affermando che il 30% della forza lavoro è di sesso femminile e che solo il 17% dei ruoli senior è ricoperto da donne. Anche una ricerca condotta da Ernst & Young mostra un quadro simile. Tuttavia l'industria fintech è maturata rapidamente, grazie alla fusione in molti Paesi con il settore bancario tradizionale, e ora promuove e sostiene attivamente le donne in vari ruoli.
L'Asia ha la più alta percentuale di fondatori di sesso femminile (7,7%), seguita dall'Africa (7,4%), dall'Europa (6,5%) e dal Nord America (4,8%). Iniziative come programmi di mentorship, politiche di diversità e inclusione, nonché sforzi di reclutamento mirati hanno portato a una rappresentanza più equilibrata nello spazio fintech. Il confronto evidenzia che si possono trarre preziosi insegnamenti dalle pratiche inclusive introdotte nel settore fintech.
D'altra parte, il settore sanitario ha storicamente visto una maggiore rappresentanza femminile, soprattutto nei ruoli legati all'assistenza e all'amministrazione. Le donne rappresentano il 67% della forza lavoro globale nel settore sanitario e sociale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che le donne svolgano un ruolo chiave nella fornitura di servizi sanitari a circa 5 miliardi di persone nel mondo. Tuttavia, per quanto riguarda le posizioni di leadership come Chief Information Officer, Chief Technical Officer o Chief Information and Security Officer, vi è una rappresentanza femminile di appena il 22%, stando a un report di Boardroom Insider del 2021.
Questo settore è comunque più sfaccettato rispetto ad altri. L'industria crypto potrebbe trarre molti insegnamenti dalla più ampia accettazione di razze, etnie, genere, orientamenti sessuali, stato di immigrazione e disabilità fisica del settore sanitario.
Infine, il settore delle vendite retail mostra risultati contrastanti per quanto riguarda la diversità di genere. Sebbene vi sia spesso una maggiore rappresentanza di donne nei ruoli rivolti ai clienti, le posizioni di leadership sono ancora prevalentemente occupate da uomini. Lo studio di McKinsey sulla diversità e l'inclusione nel settore del commercio retail presenta un quadro interessante per i leader del settore crypto.
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Il settore delle criptovalute può trarre spunto dai successi e dalle sfide che le donne affrontano nel settore delle vendite retail, definendo politiche che favoriscano una rappresentanza più equilibrata nelle posizioni decisionali.
Un futuro più inclusivo per le donne nella blockchain
Con l'evoluzione dell'industria crypto e blockchain, il confronto con i settori tradizionali diventa sempre più evidente. Sebbene le sfide persistano, il settore ha assistito a un cambiamento positivo grazie a varie iniziative, a una crescente partecipazione femminile e a un panorama in costante evoluzione che riflettono il potenziale per un futuro più inclusivo.
Gli insegnamenti tratti dai settori tradizionali sottolineano l'importanza di misure proattive e dell'inclusività per dare forma a un futuro più equo e diversificato per le donne nella blockchain. L'adozione di queste misure sarà fondamentale per dare forma a un panorama blockchain imparziale per tutti.