La China Construction Bank (CCB), la seconda banca al mondo per asset gestiti, ha lanciato ufficialmente la sua piattaforma di refactoring blockchain-based. 

Secondo quanto riferito in data 6 dicembre da Sina Tech, testata giornalistica cinese, la CCB vuole rafforzare le operazioni e ridurre i principali rischi nella sua attività di refactoring fornendo al contempo l’accesso ai dati condivisi da più partecipanti.

Una società di factoring è un intermediario finanziario che acquista dei crediti commerciali da imprese ad un prezzo inferiore, al fine di aiutare tali aziende a raccogliere fondi.

Ad ottobre, BCTrade 2.0 ha raggiunto un volume di transazioni cumulative pari 50 miliardi di dollari

La notizia arriva dopo che, nel mese di ottobre, la CCB ha rilasciato ufficialmente la seconda versione della sua piattaforma di trading su blockchain. BCTrade 2.0, questo il nome dato al prodotto, avrebbe raggiunto un volume di transazioni cumulative pari 50 miliardi di dollari. Secondo quanto riferito, la piattaforma creata dalla CCB avrebbe facilitato l’emissione di lettere di credito interne, attività di forfaiting, factoring internazionale e refactoring.

Con BCTrade, la CCB, una delle "quattro grandi" banche della Repubblica Popolare Cinese, permette la digitalizzazione di servizi commerciali e finanziari tra più di 54 istituzioni nazionali ed estere, tra cui un certo numero di banche statali ed estere.

Banche cinesi e blockchain

I nuovi sforzi delle CCB nel settore della blockchain vengono alla luce insieme a un rapporto sulla Bank of China che sta emettendo 2,8 miliardi di dollari in obbligazioni finanziarie basate su blockchain per piccole aziende e microimprese. Come originariamente riportato da Sina Finance, i fondi saranno utilizzati per l’emissione di prestiti verso queste imprese cinesi, al fine di sostenere il loro continuo sviluppo nell'economia.

Nel frattempo, la Banca Popolare Cinese sta progettando di lanciare un token per sfidare la supremazia del dollaro statunitense.