Bitcoin (BTC) ha registrato la peggiore perdita trimestrale degli ultimi 11 anni, siglando un drastico crollo del prezzo e dell'attività sulla blockchain.

Il secondo trimestre, conclusosi giovedì, ha visto il prezzo di Bitcoin scendere dai circa 45.000$ di inizio trimestre a 19.884$ prima della mezzanotte (ora EST) di giovedì, secondo CoinGecko. La correzione rappresenta una perdita del 56,2%, secondo la piattaforma di analisi crypto Coinglass.

Si tratta del ribasso di prezzo più marcato dal terzo trimestre del 2011, quando BTC scese da 15,40 a 5,03$, una perdita di oltre il 67% e peggiore dei bear market del 2014 e del 2018, quando il prezzo di Bitcoin crollò rispettivamente del 39,7% e del 49,7% nei trimestri peggiori.

L'ultimo trimestre ha riportato otto candele rosse settimanali di fila per Bitcoin, con un drawdown – solo a giugno – di oltre il 37%. Si tratta delle perdite mensili più pesanti da settembre 2011, quando il prezzo scese di oltre il 38,5%.

Ci sono anche segnali che indicano che gli investitori siano titubanti – o che magari abbiano esaurito i fondi – durante l'attuale mercato ribassista. L'attività sulla blockchain è in picchiata: il volume spot di Bitcoin – la quantità totale di monete che transitano sulla blockchain – è sceso di oltre il 58,5% in soli nove giorni, secondo un'analisi pubblicata mercoledì da Arcane Research.

Ma non sono solo i mercati delle criptovalute ad essere in subbuglio. A causa dell'inflazione alle stelle e dell'aumento dei tassi d'interesse, anche il mercato azionario tradizionale ha subito un duro colpo, tanto che alcuni lo hanno definito il "peggior trimestre di sempre" per le azioni.

Charlie Bilello, CEO della società di consulenza finanziaria Compound Capital Advisors, ha condiviso su Twitter un grafico che mostra come l'indice S&P 500 sia sceso del 20,6% nella prima metà del 2022, il peggior inizio d'anno per l'indice dal 1962, quando il rendimento dei prezzi fu del -26,5%.

L'S&P è sceso del 20,6% nella prima metà del 2022, il peggior inizio d'anno per l'indice dal 1962.

Le difficili condizioni economiche hanno comportato una serie di licenziamenti di personale da parte di crypto società come Gemini, Crypto.com e BlockFi. Più di recente Bitpanda, piattaforma di trading e azioni, ha lasciato a casa circa 277 dipendenti a tempo pieno e part-time.

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La criptovaluta è strettamente correlata al settore tecnologico in senso lato, e l'indice Nasdaq Composite, esposto sulla tecnologia, ha corretto di quasi il 22,5% nel secondo trimestre.

Il "Tech Layoff Tracker" – parametro disponibile sul sito di offerte di lavoro nel settore tecnologico TrueUp – rivela che, solo nel mese di giugno, oltre 26.000 dipendenti del settore tecnologico tra 200 compagnie siano stati licenziati.

Monitoraggio dei licenziamenti nel settore tecnologico. Fonte: TrueUp

Nel corso del trimestre, 307 licenziamenti di massa hanno interessato oltre 52.000 persone: uno dei più consistenti è stato quello della Tesla di Elon Musk, con 3.500 persone coinvolte. Il crypto exchange Coinbase è presente due volte, la prima per il blocco delle assunzioni e la revoca delle offerte di lavoro del 2 giugno, che ha interessato quasi 350 persone, e la seconda per il licenziamento del personale del 14 giugno, che ne ha coinvolte 1.100.