Secondo i dati condivisi dal provider di crypto analisi IntoTheBlock, giovedì sono stati prelevati 1,2 miliardi di dollari di Ether (ETH) dagli exchange centralizzati, segnando un nuovo record nei deflussi a breve termine e portando a speculazioni su imminenti guadagni di prezzo per Ether.
IntoTheBlock ha evidenziato come il prezzo di Ether sia cresciuto del 60% nei 30 giorni successivi al ritiro di 1 miliardo di dollari dalle piattaforme di trading centralizzate avvenuto ad aprile.
L'importo netto di $ETH in uscita dagli scambi ha appena raggiunto un nuovo record
Ieri gli exchange centralizzati hanno registrato un deflusso di oltre 1,2 miliardi di dollari in ETH
L'ultima volta che $1B+ ha lasciato i CEX, #Ethereum è aumentato del 60% entro 30 giorni
The net amount of $ETH leaving exchanges just hit a new record
— IntoTheBlock (@intotheblock) September 16, 2021
Over $1.2B worth of $ETH left centralized exchanges yesterday
Last time $1B+ left CEXs, #Ethereum increased by 60% within 30 days pic.twitter.com/wfRuX11Rtk
La situazione è però differente da aprile. L'aggiornamento London del mese scorso ha introdotto un meccanismo di burn nel mercato delle fee di Ethereum, creando una maggiore pressione deflazionistica sulla dinamica dell'offerta di Ether.
Alla stesura dell'articolo, 311.535 Ether, per un valore di circa 1,1 miliardi di dollari, sono stati bruciati nei 42 giorni dall'attivazione della Ethereum Improvement Proposal 1559, secondo Ultrasound Money. Pertanto, Ether brucia dalla sua supply ad una velocità di circa 5,05 ETH (18.061$) al minuto, o 26 milioni di dollari al giorno dall'aggiornamento.
L'offerta di #ethereum sugli exchange continua a diminuire e il prezzo continua a salire. I 10.000$ sono già programmati.
#ethereum supply on exchanges just keeps dropping, and the price just keeps rising. $10,000 is programmed in already. pic.twitter.com/jRTUYHK4Ca
— Lark Davis (@TheCryptoLark) September 17, 2021
Il mercato in forte espansione dei token non fungibili su OpenSea è la principale applicazione decentralizzata di Ethereum per velocità di burn, rappresentante oltre il 14% di tutti gli ETH rimossi dalla supply, seguita da Uniswap v2 con il 5,5%, Tether con il 4,9% e Axie Infinity con il 3%. I trasferimenti di Ether hanno bruciato l'8,7%.
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Bitcoin (BTC) ha anche registrato deflussi costanti dalle piattaforme di trading centralizzate, dal picco del 17% dell'offerta a maggio.
Secondo la società di analisi on-chain Glassnode, le riserve di BTC sugli exchange centralizzati sono scese al livello più basso da febbraio 2018.
Le riserve di #Bitcoin sugli exchange centralizzati sono tornati al 13,1% dell'offerta circolante di $BTC, riportandoci indietro ai valori di febbraio 2018.
Il picco delle massive riserve (del 17%) detenute sugli exchange coincide con il sell-off di marzo 2020.
Da quel giorno, il trend è cambiato.
#Bitcoin exchange balances have returned to 13.1% of circulating $BTC supply, winding back the clock on inflows to Feb 2018.
— Yann & Jan (@Negentropic_) September 14, 2021
The all-time peak exchange balance was 17%, hit on the exact bottom of the March 2020 sell-off.
The trend changed that day. pic.twitter.com/CooGIBmaCh