Il 25 settembre, in un post sul proprio blog, OpenBazaar ha annunciato la decisione di chiudere a causa di difficoltà finanziarie, affermando che la crescita degli utenti e l'adozione si erano bloccate.
Nel post si legge:
“Negli ultimi mesi, ci siamo affidati alle donazioni spontanee per sostenere i costi del portale, ma purtroppo si sono esaurite velocemente […] abbiamo cercato disperatamente di assicurarci ulteriori fondi non solo per mantenerci operativi, ma anche per portare avanti lo sviluppo del protocollo, perché credevamo di poter aumentare notevolmente l’adozione da parte degli utenti.
Purtroppo, non abbiamo avuto successo e non abbiamo altra scelta che interrompere i lavori.”
La società aveva inoltre consigliato a tutti gli utenti di ritirare i fondi eventualmente presenti sui wallet, a fronte dell’incertezza in merito all’operatività dei server di qui a breve: per salvare il progetto sarebbe servita una cospicua donazione da parte della community.
È esattamente ciò che è successo. Secondo un tweet pubblicato il 27 settembre sull'account Twitter ufficiale di OpenBazaar, un misterioso donatore ha accettato di coprire i costi operativi del marketplace fino alla fine dell'anno:
"BREAKING NEWS!
Un donatore anonimo ha deciso di coprire i costi fissi di OpenBazaar almeno fino alla fine dell’anno."
L'esatto ammontare dei finanziamenti forniti non è stato reso noto, ma i wallet delle donazioni di OpenBazaar hanno ricevuto oltre 13.000 dollari al momento della pubblicazione del presente articolo. Questi fondi sono arrivati sotto forma di Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Litecoin (LTC) e altre criptovalute.
A seguito della sua prima beta, rilasciata nel 2014, OpenBazaar aveva raccolto 1 milione di dollari in finanziamenti in meno di un anno, grazie all'aiuto di Andreesen Horowitz, Union Square Ventures e dell'angel investor William Mougayar.