BeePool, la quarta più grande mining pool di Ethereum, sta chiudendo i battenti a causa della repressione delle criptovalute in Cina. Martedì, BeePool ha annunciato che sospenderà le operazioni "in risposta alle ultime politiche normative".

Con effetto immediato, la registrazione di nuovi utenti e l'aggiunta di account secondari per gli utenti esistenti verranno interrotti, e l'accesso al mining dovrebbe terminare entro il 15 ottobre.

L'annuncio arriva solo un giorno dopo la notizia che SparkPool, la seconda più grande mining pool di Ethereum, sospenderà le operazioni entro la fine del mese per motivi simili.

Insieme, BeePool e SparkPool rappresentano più di un quarto dell'hashrate di Ethereum.

Cari utenti. A causa delle ultime normative, BeePool sta attuando le seguenti misure per una chiusura ordinata:

1) Stop alle registrazioni di nuovi utenti e all'aumento dei sub-account.
2) Tutti i server di accesso al mining interromperanno le operazioni a partire dalle 23:59 del 15 ottobre 2021 (ora di Pechino).
3) Tutti i guadagni durante il periodo di chiusura verranno generati e consegnati normalmente, ma si consiglia di cambiare operatore in anticipo in modo che le operazioni della macchina non vengano influenzate.
4) Tutti i saldi verranno incassati con detrazioni sui costi di servizio dopo la chiusura dei server.
5) Si prega di associare rapidamente i sub-account con indirizzi non associati. Nel caso in cui questi indirizzi non siano ancora vincolati alle 23:59 del 31 ottobre 2021, considereremo i sub-account abbandonati e chiuderemo il canale di incasso, l'interfaccia utente e il supporto dell'app.

Vi ringraziamo per il vostro costante supporto negli ultimi 4 anni. Addio!

Il team di Beepool,

28 Settembre 2021

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— beepool.org (@beepools) September 28, 2021

Dopo una pausa nella repressione delle criptovalute, alla fine della scorsa settimana è diventato chiaro che la Banca Popolare Cinese stava intensificando le proprie misure, promuovendo persino un coordinamento interdipartimentale più forte per sopprimere le attività crypto. In conformità con la legge, tali misure mirano a tagliare i canali di pagamento e a chiudere siti web e applicazioni per dispositivi mobile.

La repressione del mining si è concentrata per mesi sul mining di Bitcoin, causando un grande esodo delle operazioni dal Paese. Ora, l'attenzione del governo cinese sembra essersi spostata su Ethereum.

Lunedì i media di Guangming hanno riferito che le autorità della regione autonoma della Mongolia interna hanno sequestrato 10.000 macchine per il mining di Ether da un magazzino dopo una soffiata. I miner consumavano 1.104 kWh di elettricità.

Secondo la pubblicazione, le autorità della Mongolia interna hanno finora chiuso 45 attività di mining di valuta virtuale, risparmiando 6,58 miliardi di chilowattora di elettricità all'anno, equivalenti a circa due milioni di tonnellate di carbone.

La repressione del mining ha contribuito a far scendere il prezzo di ETH al di sotto di 3.000$: attualmente si trova a 2.918,57$, secondo CoinGecko.

BeePool è operativo da quattro anni e attualmente la pool rappresenta il 6,7% della quota di mining di Ethereum, con oltre 3.000 blocchi estratti nell'ultima settimana.

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Sebbene il mining sia ancora molto redditizio, l'introduzione del fee burning con l'hard fork London di Ethereum ha ridotto i profitti, in quanto i miner ricevono meno ricompense per ogni blocco.

Oggi è stata annunciata la fase successiva dell'aggiornamento della blockchain a Eth2, prevista per ottobre. I miner saranno ulteriormente messi da parte con il passaggio definitivo alla Proof-of-Stake.