Recentemente, la banca centrale dell'Argentina (BCRA) ha emesso un divieto per le istituzioni finanziarie dall'offrire servizi di crypto trading, a pochi giorni di distanza dall'annuncio del lancio di servizi analoghi da parte di due grandi banche del paese.

Ieri, la BCRA ha riferito di aver emanato tale restrizione al fine di mitigare i rischi "al sistema finanziario nel suo complesso" e che gli utenti potrebbero incorrere con tali asset, citando l'alta volatilità delle criptovalute, l'uso nel riciclaggio di denaro e l'assenza di garanzie normative.

La notizia è giunta a seguito di un annuncio di lunedì da parte delle due più grandi banche del paese, Banco Galicia e Brubank, intenzionate ad offrire ai loro clienti Bitcoin (BTC), Ether (ETH), USD Coin (USDC) e Ripple (XRP).

La scelta di permettere il trading di criptovalute è stata decisa tramite un sondaggio condotto da Banco Galicia, dove il 60% degli intervistati ha affermato di desiderare un accesso più semplice alle valute digitali.

La banca centrale ha da tempo una cattiva opinione circa le criptovalute, condividendo un avviso pubblico a maggio dello scorso anno sui rischi, allertando ancora una volta sulla volatilità e al riciclaggio di denaro, nonostante la banca abbia riferito l'assenza di "livelli significativi di accettazione e uso".

Secondo quanto riportato su analisi di Statista, il 21% degli intervistati in Argentina ha posseduto o utilizzato criptovalute nel 2021, siglando il sesto più alto tasso di adozione nel mondo e il più elevato in America.

L'inflazione argentina è aumentata di un ulteriore 6,7% a marzo – il valore più alto degli ultimi 20 anni – raggiungendo il 55,1% su base annua, secondo l'INDEC, l'agenzia di statistiche nazionale. Nel tentativo di tutelarsi dall'aumento dell'inflazione, è evidente che diversi argentini si siano dunque rivolti alle criptovalute. Nel mese di aprile, una città rurale ha iniziato il processo di mining di criptovaluta, allo scopo di combattere l'inflazione.

Il cambiamento di approccio rispetto allo scorso maggio potrebbe essere correlato ad un piano di debito esteso da 44 miliardi di dollari emesso dal Fondo Monetario Internazionale (IMF), nel quale una clausola prevede che l'Argentina "scoraggi l'utilizzo delle criptovalute".

L'annuncio della banca centrale è in contrasto con i piani del sindaco della capitale argentina, Buenos Aires. Alla fine di aprile, il sindaco Horacio Rodríguez Larreta ha annunciato piani per digitalizzare la città, con l'intenzione di consentire ai cittadini di pagare le tasse in criptovaluta, tra i diversi piani relativi all'integrazione della blockchain.