La Banca di Corea (BOK) ha calcolato che il valore complessivo delle criptovalute nel paese ammonta a circa 1,79 miliardi di dollari. Secondo l'istituzione si tratta di un valore relativamente ridotto, equivalente a circa l'8% dei depositi gestiti dalle agenzie di brokeraggio locali. Il resoconto conclude pertanto che al momento i mercati delle monete digitali non rappresentano una minaccia per la finanza tradizionale:

"La quantità di investimenti in crypto-asset non è molto alta se comparata al mercato azionario, e l'esposizione delle istituzioni finanziarie locali ai potenziali rischi del denaro digitale è insignificante. In tale contesto, prevediamo che le criptovalute avranno un impatto limitato sui mercati finanziari della Corea del Sud".

In particolare, la BOK ha preso in considerazione i dati raccolti durante gli ultimi mesi dello scorso anno, all'apice dei mercati delle criptovalute, quando il Bitcoin (BTC) riuscì a raggiungere quota 20.000$.

Questa settimana, la Financial Services Commission (FSC) della Corea del Sud ha rivelato di "non essere contraria" al concetto di criptovaluta, e pianifica di allinearsi al più presto alla visione del G20 di regolamentazioni unificate e transnazionali.

Recentemente il Ministero delle Scienze e delle Telecomunicazioni della Corea del Sud ha annunciato un'importante strategia per lo sviluppo della tecnologia blockchain, che coinvolgerà oltre 10.000 professionisti del settore e 100 aziende locali. Il paese pianifica inoltre di revocare il divieto a tappeto per le Initial Coin Offering (ICO).

Questo mese, tre ministeri sudcoreani hanno rivelato di star lavorando alla realizzazione di un nuovo schema normativo per l'industria blockchain, la cui presentazione è prevista per fine luglio.