Secondo un analista del settore, Bitcoin (BTC) rischierebbe una "crisi di liquidità sul lato vendita" già entro settembre, se dovessero continuare all'attuale ritmo gli afflussi istituzionali.
In un thread su X pubblicato in data odierna, Ki Young Ju, fondatore e CEO della piattaforma di analisi on-chain CryptoQuant, ipotizza una crisi dell'offerta di BTC "entro i prossimi sei mesi".
Ki: I ribassisti di Bitcoin "non possono avere la meglio" finché continuano a fluire fondi sugli ETF
Secondo gli operatori del settore, l'allocazione in Bitcoin da parte delle istituzioni sarebbe appena iniziata.
Detenendo attualmente quasi 30 miliardi di dollari, i Bitcoin ETF hanno registrato il lancio di maggior successo nella storia.
Se la tendenza dovesse continuare, tuttavia, potrebbe verificarsi un inedito fenomeno, in cui non ci sarebbero abbastanza BTC disponibili per soddisfare la domanda.
"I ribassisti non potranno vincere questa partita finché non si fermerà l'afflusso di ETF spot su Bitcoin", riassume Ki.
Ki sottolinea come questa settimana gli ETF soltanto abbiano messo da parte più di 30.000 BTC, e con 3 milioni di BTC nei wallet degli exchange e dei miner, le probabilità di uno shock dei prezzi indotto dall'offerta diventano evidenti.
"La scorsa settimana gli ETF spot hanno registrato flussi netti di +30.000 BTC. Soggetti noti come exchange e miner detengono circa 3 milioni di BTC, di cui 1,5 milioni di BTC da parte di soggetti statunitensi", ha proseguito.
"Di questo passo, entro 6 mesi assisteremo ad una crisi di liquidità sul lato vendita".
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In controtendenza è il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC), i cui deflussi giornalieri raggiungono abitualmente i 500 milioni di dollari.
Considerando i guadagni di prezzo di BTC dal lancio dell'ETF a gennaio, il popolare opinionista WhalePanda sottolinea che il valore in dollari delle partecipazioni in BTC di GBTC è diminuito a malapena.
"GBTC si comporta ancora da stronzetto facendo defluire 494 milioni di dollari. Grazie Barry. Ora si trovano sotto i 400.000 Bitcoin", afferma su X riferendosi a Barry Silbert, ex CEO della società madre di Grayscale, Digital Currency Group.
"Il problema è che con il prezzo in salita le loro partecipazioni in dollari sono rimaste invariate rispetto al livello iniziale, malgrado i notevoli deflussi da parte loro".
1,4 milioni di BTC ancora a disposizione?
Quando la domanda di ETF raggiungerà il punto di svolta, Ki prevede che l'impatto sul prezzo di BTC potrebbe essere superiore alle aspettative di mercato.
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"Una volta sopraggiunta la crisi di liquidità sul lato vendita, il prossimo top ciclico potrebbe superare le nostre aspettative, a causa della limitata liquidità e dell'esiguità dell'order book", ha concluso.
Ki ha evidenziato un'ampia tendenza al rialzo dei BTC detenuti dai cosiddetti "indirizzi di accumulo" – wallet che effettuano solo transazioni in entrata – che devono ancora raddoppiare prima dell'inizio della "crisi".
Come riportato da Cointelegraph, le disponibilità degli indirizzi di accumulo avrebbero recentemente iniziato a rallentare, man mano che Bitcoin raggiungeva nuovi massimi storici.
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Questo articolo non contiene consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione di investimento e di trading comporta dei rischi e i lettori devono condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.
Traduzione a cura di Walter Rizzo