"Bitcoin ha fallito come mezzo di pagamento” è una delle critiche più comuni nei confronti di Bitcoin (BTC) che Fidelity Digital Assets ha intenzione di confutare. In un blog post pubblicato il 13 novembre, la società ha risposto a sei critiche “insistenti,” tra cui figurano la volatilità, lo spreco di energia e l’uso di Bitcoin per attività illecite.

Per quanto riguarda il presunto fallimento della moneta come mezzo di pagamento nelle transazioni quotidiane, l’argomentazione di Fidelity è che questa critica non comprende lo scopo centrale di Bitcoin. La criptovaluta viene superata, ammette Fidelity, da canali di pagamento convenzionali come Visa, Mastercard e PayPal, i quali offrono capacità più elevate. Tuttavia, Bitcoin è stato progettato considerando altre priorità, tra cui la “scarsità perfetta,” sostiene Fidelity.

“Bitcoin fa compromessi deliberati, come la capacità limitata e costosa, per offrire proprietà di base come la decentralizzazione e l’immutabilità. Date le sue elevate garanzie di regolamento,  Bitcoin ottimizza la sua capacità limitata per regolare transazioni che non sono servite efficacemente dai canali tradizionali.”

Anche se la moneta è, in teoria, valida come strumento di pagamento, l’uso quotidiano non è necessariamente l’obiettivo finale dell’asset, viste le sue limitazioni. Oltre alla volatilità del prezzo, la definizione fiscale di Bitcoin come proprietà in alcune giurisdizioni, secondo cui gli utenti devono calcolare guadagni e perdite per ogni pagamento o acquisto in Bitcoin, lo rende poco pratico per molte transazioni.

Secondo Fidelity, gli utenti dovrebbero essere consapevoli del fatto che la progettazione della moneta ha dato la priorità a fattori come la decentralizzazione, l’offerta limitata e il regolamento immutabile. Questi aspetti andrebbero valorizzato secondo termini specifici, accettando che comportano svantaggi sul fronte delle transazioni quotidiane.

Proseguendo, Fidelity affronta la critica secondo cui l’estrema volatilità di Bitcoin ne compromette l’uso come riserva di valore. In questo caso, Fidelity riformula nuovamente i termini della critica, sostenendo che la volatilità è il prezzo da pagare per un “mercato resistente agli interventi:

“Nessuna banca centrale o governo può intervenire per sostenere o proteggere i mercati e controllare artificialmente la volatilità. La volatilità di Bitcoin è un compromesso per un mercato libero dalle distorsioni. La vera price discovery accompagnata dalla volatilità potrebbe essere preferibile alla stabilità artificiale se risulta in mercati distorti che potrebbero disgregarsi senza interventi.”

Fidelity offre altri argomenti dettagliati in materia di volatilità, collegandola alla “offerta perfettamente inelastica” dell’asset. Le ultime quattro critiche affrontate nel blog post sono lo spreco ambientale, l’uso di Bitcoin per attività illecite, la “mancanza di garanzie” dell’asset e il potenziale sorpasso da parte di un concorrente.