In data 16 marzo, il Direttore Finanziario di Visa ha affermato che il Bitcoin e le altre criptovalute vengano utilizzate da "ogni criminale e politico corrotto".

Durante un'intervista, Vasant Prabhu ha collegato in maniera diretta le monete digitali al mondo del crimine, dichiarando che le persone che parlano di acquistare o vendere Bitcoin "non ne hanno idea", e questa rappresenta per l'uomo "un vero shock".

"Con una valuta distribuita dalla Riserva Federale, so chi ci sta dietro", ha spiegato. Al contrario, con le criptovalute, "a chi vanno i soldi? Chi lo sa?"

"È molto difficile mettere le mani su denaro sporco attraverso una banca. Le criptovalute sono fenomenali per questa roba... ogni criminale e politico corrotto del pianeta, ci scommetto, è interessato alle criptovalute", ha continuato Prabhu.

Prabhu si unisce al numero sempre minore di importanti figure finanziari che condannano i meriti delle criptovalute.

Goldman Sachs ed il CEO di JPMorgan Jamie Dimon, un tempo forti oppositori, hanno recentemente attenuato le proprie critiche verso la nuova tecnologia. Lo scorso mese, solo il vicepresidente di Berkshire Hathaway Charlie Munger e la Shadow Home Secretary del Regno Unito Diane Abbott hanno lanciato una nuova offensiva contro il Bitcoin.

Questa settimana, durante un'udienza del Congresso, gli enti normativi degli Stati Uniti hanno discusso in maniera costruttiva riguardo alle regolamentazioni delle criptovalute. Un senatore ha tuttavia descritto il Bitcoin come "dannoso", suggerendo che il suo utilizzo principale fosse il riciclaggio di denaro da parte di cerchie criminali.

Recentemente Visa ha attirato le ire della comunità delle criptovalute. La compagnia è stata infatti incolpata da Coinbase, il più importante exchange di criptovalute con sede negli Stati Uniti, per aver causato scompigli nei pagamenti da parte degli utenti.