Charlie Munger, investitore miliardario e vicepresidente di Berkshire Hathaway, ha criticato le criptovalute senza usare mezzi termini.

Durante il Berkshire Hathaway Annual Shareholders Meeting, trasmesso in diretta nella giornata di sabato, Munger ha risposto ad alcune domande degli investitori assieme al suo collega Warren Buffett.

Buffett ha esplicitamente dichiarato che non avrebbe fornito alcuna risposta alle domande che comparavano le criptovalute all'oro, ma l'approccio di Munger è stato decisamente più diretto:

"Ovviamente odio il successo di Bitcoin. Non posso accogliere con favore una valuta tanto utile a rapitori, estorsori e criminali di altro genere. E non apprezzo l'idea di versare miliardi e miliardi di dollari a qualcuno che di punto in bianco ha inventato dal nulla un nuovo prodotto finanziario. [...]

Questa intera faccenda è disgustosa e contraria agli interessi della civiltà."

Buffett ha ammesso che potrebbero esserci "centinaia di migliaia di persone che posseggono Bitcoin e stanno guardando la diretta" e ben poche che invece non credono nella criptovaluta: per questo era tanto reticente a rilasciare dichiarazioni ribassiste sull'asset. Ricordiamo comunque che, soltanto un anno fa, Buffet disse che "sostanzialmente le criptovalute non hanno valore":

"Non possiedo nessuna criptovaluta, e mai le possiederò. Non ci puoi fare nulla se non venderle a qualcun altro."

Anche Munger, 97enne con un patrimonio netto di oltre 2 miliardi di dollari, ha già criticato Bitcoin (BTC) in passato. A febbraio ha dichiarato che la criptovaluta "è troppo volatile per essere utilizzata come mezzo di scambio", mentre nel 2018, durante un incontro con gli investitori, disse che le criptovalute sono un concetto "del tutto asinino".