Bitcoin (BTC) si avvicina sempre più alla barriera psicologica dei 10.000$, ma la straordinaria crescita di quasi il 40% da inizio anno ad oggi sta iniziando a preoccupare alcuni trader.

Durante una discussione sui mercati con la redazione di Cointelegraph, due pesi massimi del trading hanno evidenziato la possibilità che Bitcoin possa nel breve termine perdere una fetta considerevole del proprio valore.

DiPasquale: l'instabilità geopolitica è un vantaggio per BTC

Sam Bankman-Fried, cofondatore di Alameda Research, è apparso incerto riguardo alla futura traiettoria di Bitcoin. Joe DiPasquale, cofondatore di Bitbull Capital, ha invece identificato quota 6.800$ come un possibile target ribassista per la coppia BTC/USD.

In particolare, DiPasquale ha affermato:

"Penso ci siano parecchie tensioni a livello geopolitico. Se le cose con il coronavirus dovessero peggiorare, con i prezzi sia dell'oro che del petrolio che aumentano... mi aspetto una crescita anche da parte di Bitcoin.

In caso contrario, potremmo assistere ad una contrazione a 6.800$."

Tuttavia, proprio come affermato da Tone Vays la scorsa settimana, anche DiPasquale si è detto in disaccordo con l'idea che un eventuale contagio su larga scala possa continuare ad alimentare la crescita di Bitcoin: se il virus dovesse diffondersi in tutto il mondo, gli investitori in preda al panico ridurrebbero le proprie attività speculative in asset meno tradizionali come Bitcoin.

Bitcoin a 27.000$ fra sei mesi? Non è una previsione ragionevole

Quando è stato chiesto loro cosa ne pensassero dell'ultima previsione di Tom Lee, secondo il quale il prezzo di Bitcoin aumenterà del 197% entro i prossimi sei mesi, sia DiPasquale e Bankman-Fried sono apparsi abbastanza incerti.

"Se avesse detto qualcosa del tipo 'prevedo una crescita media del 10% nei prossimi sei mesi', sarebbe stata un'affermazione più ragionevole. Ma 200%... è una previsione decisamente ottimista", ha commentato Bankman-Fried.

L'uomo ha poi aggiunto che Lee, celebre nella comunità crypto per i suoi pronostici spesso eccessivamente rialzisti, non aveva preso in considerazioni svariati indicatori tecnici nella propria analisi.

Ben più negativo il parere di DiPasquale, secondo il quale gli investitori non dovrebbero escludere la possibilità di un ritorno alla fascia dei 6.000$. Una previsione in netta opposizione con quanto affermato nelle scorse settimane sia da Charlie Burton che da Peter Brandt, secondo i quali un ritorno a 6.000$ è ormai del tutto impossibile.

In particolare, Brandt aveva commentato che questa opportunità d'acquisto non tornerà mai più:

"Ora tutti vogliono aspettare e comprare a 6.000$ o 5.000$, ma hanno perso il bottom — e durante quel bottom, credo che un sacco di mani più forti abbiano accumulato.

[...]

Le mani deboli sono fuori dai giochi, è tutto nelle mani forti."