Mancano meno di nove mesi al prossimo halving di Bitcoin e l'opinione comune tra gli analisti e gli investitori è che tale evento spedirà il prezzo dell'asset verso un nuovo massimo storico e persino al di sopra dei 100.000$.
Nonostante ciò, l'assenza di nuovi afflussi nel mercato, gli attuali venti contrari macroeconomici e la recente performance di prezzo di Bitcoin (BTC) al di sotto dei 30.000$ non ispirano molta fiducia in questa teoria nel breve termine.
In una recente intervista con Paul Barron, la vicepresidente di Hut 8, Sue Ennis, ha condiviso le sue idee su come il prezzo di Bitcoin sia destinato a superare i 100.000$ nel prossimo anno e su come l'imminente halving impatterà sui miner di BTC. Hut 8 dispone attualmente di un saldo di 9.152 BTC in riserva, di cui 8.305 non vincolati. La capacità di hash rate di ASIC installati dall'azienda si attesta a 2,6 esahash al secondo, con un mining di 44,6 BTC registrato nel mese di luglio.
Durante l'intervista, Barron si è interrogato sulla possibilità che l'aumento della difficoltà di Bitcoin per i miner possa indurre una nuova ondata di pressione di vendita nei confronti di BTC. Citando i dati dell'Hashrate Index, Barron ha rilevato come i picchi di difficoltà di Bitcoin siano stati seguiti da cali del prezzo dell'asset.
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Barron si è quindi domandato se i miner stessero vendendo Bitcoin in procinto dell'imminente halving, evento che dovrebbe innescare la necessità di ASIC più efficienti, e se le quotazioni di BTC prima e dopo l'halving non saranno così rialziste come atteso dagli investitori.
Secondo Ennis:
"Ci sono molte dinamiche davvero senza precedenti che stanno accadendo in questo momento nel settore del mining. [...] L'aspetto interessante è che l'hash rate continua a salire nonostante il prezzo di Bitcoin si collochi in una certa fascia. [...] Continuiamo a registrare un aumento dell'hash rate".
Ennis ha proseguito con:
"Ciò che è mutato oggi è che stiamo assistendo a un lieve calo del prezzo di Bitcoin, ma l'hash rate continua a salire. [...] Penso che ciò che è davvero eccitante e differente è che stiamo riscontrando un'enorme quantità di nuovi ingressi nella rete globale di Bitcoin".
Ennis ha menzionato i sei gigawatt di energia nucleare e rinnovabile generati in Medio Oriente, e con i governi della regione che stanno considerando il mining di Bitcoin come un'opzione, un maggior numero di hash rate entra in funzione in una modalità che è in qualche misura agnostica rispetto al prezzo. La situazione è drasticamente diversa da quella in cui operano i miner quotati in borsa con sede negli Stati Uniti e più orientati al futuro.
Per restare operativi anche dopo il dimezzamento, Ennis ha suggerito che i miner dovranno essere in grado di evitare di essere "single-threaded", cioè di avere più di un modo per guadagnare oltre al semplice mining di Bitcoin.
La diversificazione dei ricavi potrebbe includere l'esplorazione di varie applicazioni di intelligenza artificiale (AI), dedicando alcuni slot alle GPU per le aziende specializzate nella formazione AI e offrendo eventualmente servizi di riparazione ASIC a livello industriale, o addirittura partecipando a iniziative di domanda-risposta in collaborazione con grandi produttori e distributori di energia.
Attesi prezzi più alti in seguito all'halving e all'eventuale ETF di BTC
I crypto investitori hanno atteso per anni il lancio di un fondo negoziato in borsa (ETF) su Bitcoin, e anche con il recente afflusso di richieste, l'approvazione da parte della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti resta ancora lontana.
Nonostante la serie di ritardi e dinieghi, Ennis ha affermato che "l'arrivo sul mercato di un ETF spot sarebbe incredibilmente rialzista per l'asset class", ma ha anche avvertito che un'approvazione potrebbe creare una pressione di vendita sui titoli azionari dei miner, dato che i titoli del settore sono stati spesso utilizzati come investimento sostitutivo a Bitcoin.
Per quanto concerne la percentuale di possibilità di approvazione di un ETF Bitcoin spot entro fine 2023, Ennis ha dichiarato:
"Sicuramente più di 50%. Il punto di forza della mia opinione è che BlackRock si è messa in gioco, essendo potente e il più grande asset manager del mondo. Il fatto che si siano messi in gioco e abbiano detto che è questo ciò che vogliono e il peso che hanno avuto sui mercati nelle iniziative passate è stato enorme. Ritengo quindi che la loro decisione sia un vero e proprio segnale rialzista".
Per quanto riguarda un potenziale obiettivo per il prezzo di Bitcoin, Ennis ha commentato:
"Penso che nel prossimo ciclo potremmo assistere ad un costo di 100.000$ per Bitcoin, e ciò si basa sul fatto che il BTC potrebbe assorbire anche solo il 2-5% dei 13.000 miliardi di dollari che l'oro occupa nei portafogli istituzionali. Se Bitcoin fosse in grado di acquisire anche solo il 2 o 3% della quota di mercato dell'oro, ciò sarebbe incredibilmente vantaggioso per il prezzo e lo spingerebbe a superare i 100.000$".
Il presente articolo non contiene consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione di investimento e di trading comporta dei rischi e i lettori devono condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.
Traduzione a cura di Walter Rizzo