Stando ai dati raccolti dalla mining pool cinese BTC.com, la potenza di calcolo necessaria per generare un nuovo blocco sulla rete di Bitcoin ha registrato un incremento notevole, il più alto da oltre un anno.

Negli scorsi giorni la difficoltà di mining è infatti aumentata di ben il 14%, raggiungendo un valore di 9.060 miliardi. L'hash rate medio è invece di circa 64,85 EH/s, un nuovo massimo storico per il network.

Sulla rete di Bitcoin, l'algoritmo che regola la difficoltà di mining è stato progettato per apportare modifiche ogni 2.016 blocchi, vale a dire ogni circa due settimane. Lo scopo è quello di mantenere costanti, attorno ai dieci minuti, i tempi necessari per la verifica di nuovi blocchi.

Questo vuol dire che, quando la potenza di calcolo complessiva della rete di abbassa, anche la difficoltà di mining viene ridotta. Al contrario, un più alto livello di partecipazione ha come conseguenza un incremento della difficoltà.

Inoltre, i dati raccolti dall'azienda indicano che in futuro assisteremo ad un ulteriore aumento della difficoltà. Al momento della stesura di questo articolo, il tempo necessario per generare un nuovo blocco sulla rete di Bitcoin è infatti di appena 8 minuti e 46 secondi: circa il 10% inferiore rispetto ai 10 minuti previsti.

All time Bitcoin network mining difficulty

Grafico che mostra la difficoltà di mining sulla rete Bitcoin, dalla sua creazione ad oggi. Fonte: BTC.com

A dicembre dello scorso anno, durante quello che gli esperti hanno definito "crypto-winter", la difficoltà del network di Bitcoin è improvvisamente diminuita di circa il 15%: la seconda contrazione più grande mai registrata.

Il mese scorso, durante la bull run che ha fatto impennare il prezzo di Bitcoin da 7.000 a 13.000 dollari, la difficoltà di mining aveva raggiunto un valore di 7.800 miliardi: un nuovo massimo storico al tempo, dimostrando un rinnovato interesse nella criptovaluta da parte dei miner, desiderosi di ottenere le ricompense legate alla generazione di nuovi blocchi.