In caso di perdita del supporto “chiave” di 75.000 dollari, Bitcoin rischierebbe un ulteriore ribasso, tra le crescenti preoccupazioni per una potenziale crisi commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Nelle ultime 24 ore il prezzo di Bitcoin (BTC) è sceso di oltre il 6,5%, sprofondando al di sotto del minimo di 78.197 dollari, toccato per l'ultima volta il 10 novembre 2024, stando ai dati di Cointelegraph Markets Pro.
Gli analisti attribuiscono l'attuale calo alle preoccupazioni macroeconomiche legate a una potenziale crisi commerciale tra Stati Uniti e Cina, causata dall'imposizione di dazi sulle importazioni da parte del presidente americano Donald Trump.
Grafico giornaliero di BTC/USD, andamento dell'ultimo anno. Fonte: Cointelegraph
Secondo Ryan Lee, chief analyst di Bitget Research, tali preoccupazioni macroeconomiche costituiscono la ragione principale per cui Bitcoin avrebbe ceduto il supporto degli 80.000 dollari.
L'analista ha dichiarato a Cointelegraph:
“Il calo di Bitcoin sotto gli 80.000 dollari, tra i timori degli investitori per i dazi di Trump e i tumulti del mercato, indica una probabile correzione che toccherà i 76.000-78.000 dollari questa settimana, avvicinandosi ai 75.000 dollari come livello di supporto chiave basato sui modelli storici e sul sentiment dei trader”.
Tuttavia, alcuni analisti temono che la correzione possa riportare la criptovaluta a 70.000 dollari.
In base alla sua correlazione con l'indice di liquidità globale, il lato destro di Bitcoin (RHS), che indica il prezzo di offerta più basso a cui qualcuno è disposto a vendere la valuta, potrebbe scendere sotto i 70.000 dollari verso fine febbraio, dopo aver raggiunto un picco di quasi 110.000 dollari a gennaio.
GMI Total Liquidity Index, Bitcoin (RHS). Fonte: Raoul Pal
Il primo monito di correzione verso i 70.000 dollari è provenuto da Raoul Pal, fondatore e CEO di Global Macro Investor, in un post di novembre condiviso su X, che prevedeva anche che Bitcoin avrebbe raggiunto un “top locale” sopra i 110.000 dollari a gennaio, prima di avviarsi verso l'attuale correzione.
Riuscirà Bitcoin a conservare il supporto a 75.000$ ed evitare di precipitare?
Nonostante un sentiment negativo da parte degli investitori, è improbabile che Bitcoin possa scendere a 70.000 dollari prima di fine settimana.
Considerato il continuo acquisto da parte di grandi istituzioni come Strategy di Michael Saylor, un crollo a 70.000 dollari sembra “meno probabile” senza nuovi significativi catalizzatori di ribasso, aggiunge Lee:
"Un ulteriore crollo a 70.000 dollari è possibile ma meno probabile da qui al 2 marzo senza un significativo nuovo shock. Il livello di 75.000 dollari si allinea al supporto tecnico e ai buffer di stablecoin, al contrario il livello di 70.000 dollari necessiterebbe di un panico prolungato o di un deterioramento macro che vada oltre le pressioni attuali”.
Bitcoin exchange liquidation map. Source: CoinGlass
Tuttavia, un calo al di sotto dei 75.000 dollari apporterebbe una significativa volatilità al ribasso, innescando quasi 900 milioni di dollari di liquidazioni a leva long su tutti gli exchange, secondo i dati di CoinGlass.
Correlato: Crollo di Nvidia e crypto IPO da $100 miliardi potrebbero stimolare il rally di Bitcoin
Tuttavia, l'attuale correzione di Bitcoin potrebbe durare altre due settimane, sulla base dei modelli grafici storici analizzati dall'analista Rekt Capital.
“Bitcoin è nella sua prima correzione di price discovery”, spiega l'analista in un post del 27 febbraio su X, aggiungendo:
"In termini di intensità, l'attuale correzione del -25% in price discovery risulta meno accentuata rispetto agli standard storici, sebbene sia ancora molto vicina al -30%. Per quanto riguarda la durata, invece, questo pullback di 11 settimane è maggiormente in linea con quanto visto nel 2013”.
Fonte: Rekt Capital
Supponendo che l'attuale tendenza al ribasso imiti la correzione del 2013, Bitcoin potrebbe trovarsi ad affrontare due ulteriori settimane di pressione al ribasso.
Traduzione a cura di Walter Rizzo