Il 2022 è stato un anno senza precedenti per il mercato cripto, caratterizzato da cigni neri ed eventi eccezionali e ora che sta per concludersi, gli analisti stanno riflettendo sulle lezioni apprese e cercando di identificare le tendenze che potrebbero portare a una price action rialzista nel 2023. 

Il crollo di Terra Luna, Three Arrows Capital e FTX ha creato una contrazione del credito, una forte riduzione degli afflussi di capitale e una maggiore minaccia di fallimento per altri importanti exchange centralizzati.

Nonostante la gravità della crisi di mercato, sono emersi alcuni aspetti positivi. I dati mostrano che gli hodler a lungo termine e i wallet di piccole dimensioni stanno accumulando attivamente durante questo periodo di bassa volatilità.

Vediamo i dati positivi e negativi.

Bassa liquidità e perdite abbondanti

Nel novembre del 2021, quando la liquidità si riversava sul mercato, il prezzo del Bitcoin (BTC) toccava i massimi storici e gli investitori realizzavano profitti per 455 miliardi di dollari. Per contro, quando la liquidità è diminuita, in quelli che molti investitori speravano fossero i giorni più bui del bear market, 213 miliardi di dollari di perdite realizzate hanno portato gli investitori a restituire il 46,8% dei profitti ottenuti durante il bull market. Il rapporto tra profitti e perdite realizzate è simile a quello del bear market del 2018, quando il rapporto tra guadagni e perdite ha raggiunto il 47,9%.

Totale annuale dei profitti e delle perdite realizzate con Bitcoin. Fonte: Glassnode

Nel thread che segue, Cumberland, un importante liquidity provider del settore cripto, ha evidenziato le sfide di liquidità che il mercato deve affrontare:

Sono molte le fonti di preoccupazione per gli operatori di mercato – i volumi e la liquidità si sono prosciugati e, secondo diverse metriche, sono ai minimi dell'anno. Anche se potrebbe trattarsi di un fenomeno legato alle festività, il sentiment è cupo –

— Cumberland (@CumberlandSays) December 12, 2022

Secondo Cumberland, la scarsa liquidità è il risultato di capitolazioni su larga scala, che lasciano le aziende in bancarotta senza monete residue da vendere.

Inoltre, l'analisi di CoinShares sui flussi settimanali dei fondi ha mostrato che i volumi di scambio hanno raggiunto un nuovo minimo di due anni, pari a 677 milioni di dollari per la settimana. I bassi volumi di trading si accompagnano al deflusso dei fondi cripto dagli asset digitali, ostacolando ulteriormente il potenziale rialzo.

Flussi dei fondi crypto in percentuale degli AuM dei fondi. Fonte: CoinShares

Storicamente, gli exchange centralizzati (CEX) sono considerati uno strumento per l'ingresso di capitali fiat nello spazio delle criptovalute. Tuttavia, a causa delle preoccupazioni normative e dei timori legati ai CEX, l'ingresso di nuovi investimenti è diventato difficile.

Sebbene i dati appena citati siano molto ribassisti, il mercato presenta alcuni dati che potrebbero indicare un'inversione di tendenza.

Il sentiment degli investitori è migliorato in minima parte

Nonostante i trader sperino che la Federal Reserve si riunisca in modo positivo per invertire la tendenza ribassista a breve termine, i dati di on-chain mostrano che il sentiment sta lentamente migliorando.

CoinShares afferma che, nonostante i timori legati ai CEX e i volumi ridotti, gli afflussi stanno migliorando:

"Bitcoin ha visto afflussi per un totale di 17 milioni di dollari, il sentiment è migliorato costantemente da metà novembre con afflussi per un totale di 108 milioni di dollari".

Anche se questi numeri non sono straordinari, la bassa volatilità del Bitcoin offre agli investitori l'opportunità di accumulare in attesa di una potenziale inversione di tendenza. La volatilità attuale è ai minimi pluriennali per Bitcoin, con valori che si sono registrati l'ultima volta nell'ottobre del 2020.

Volatilità reale del Bitcoin. Fonte: Glassnode

I minimi storici della volatilità si accompagnano a un nuovo massimo storico della schiera di Bitcoin hodler di lungo termine. Anche se il prezzo di BTC rimane in ribasso, il 72,3% di tutta l'offerta di Bitcoin in circolazione è ora nelle mani di hodler a lungo termine.

Offerta totale di Bitcoin detenuta dagli hodler di lungo termine. Fonte: Glassnode

Glassnode sottolinea che i dati mostrano che:

"La tendenza quasi lineare al rialzo di questa metrica è il riflesso del forte accumulo avvenuto a giugno e luglio 2022, subito dopo l'evento di deleveraging generato da 3AC e dagli istituti di credito falliti nello spazio".

Inoltre, Arthur Hayes, ex CEO di BitMEX, ritiene che Bitcoin abbia toccato il bottom a seguito dei numerosi fallimenti che hanno spazzato via le entità irresponsabili dallo spazio.

Sebbene la ripresa del sentiment e degli afflussi degli investitori istituzionali non sia abbastanza consistente da innescare un'inversione di tendenza, i dati positivi mostrano alcuni segnali di ripresa.

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