Bitcoin (BTC) continua a mostrare un rapporto complesso con i mercati finanziari tradizionali, sollevando dubbi sulla sua effettiva capacità di fungere da bene rifugio durante le fasi di turbolenza economica.

Uno studio di RedStone Oracles rivela che Bitcoin ha registrato una forte correlazione negativa con il mercato azionario statunitense nell’analisi a breve termine (7 giorni). Tuttavia, su un orizzonte temporale più ampio (30 giorni), il rapporto tra BTC e l’indice S&P 500 appare incostante, con un coefficiente di correlazione che oscilla tra -0,2 e 0,4.

Correlazione settimanale tra Bitcoin e S&P 500. Fonte: Redstone Oracles

Questa correlazione fluttuante indica che Bitcoin "non agisce in maniera consistente come una vera copertura contro le oscillazioni del mercato azionario". Per essere considerato un vero hedge, infatti, dovrebbe mantenere una correlazione negativa stabile al di sotto di -0,3, ovvero muoversi in direzione opposta durante le fasi di stress finanziario.

Correlazione mensile tra Bitcoin e S&P 500. Fonte: Redstone Oracles

In altre parole, Bitcoin ha ancora raggiunto le caratteristiche tipiche dei beni rifugio tradizionali come oro e titoli di Stato.

Ciononostante, la criptovaluta dimostra valore come diversificatore di portafoglio: spesso infatti si muove in modo indipendente rispetto ad altri asset, offrendo potenziali rendimenti aggiuntivi quando i mercati tradizionali faticano.

Bitcoin ha bisogno di più tempo per "maturare"

Marcin Kazmierczak, co-fondatore e COO di RedStone, sostiene che Bitcoin deve ancora "maturare" come asset globale prima di potersi dissociare completamente dai mercati azionari:

"L’adozione istituzionale svolgerà un ruolo cruciale: stiamo già vedendo i primi effetti, con le tesorerie aziendali che riducono la volatilità a 30 giorni di Bitcoin, e con BlackRock che promuove attivamente BTC come componente di un portafoglio diversificato."

Bitcoin si sta affermando sempre più come strumento di diversificazione, grazie a un rendimento annualizzato superiore al 230% negli ultimi 5 anni. Una performance di gran lunga maggiore sia alle azioni che ai beni rifugio tradizionali:

"Anche un’allocazione minima (1-5%) in Bitcoin può migliorare sensibilmente i rendimenti di un portafoglio, ottimizzando il rapporto rischio-rendimento."

Fonte: Vetle Lunde

Un ulteriore indicatore della crescente maturità di Bitcoin è il declino della sua volatilità: il 30 aprile, la volatilità settimanale di BTC ha toccato il minimo degli ultimi 563 giorni.

La volatilità di Bitcoin è persino scesa sotto quella di S&P 500 e Nasdaq 100, segnale che gli investitori iniziano a considerarlo sempre più un investimento a lungo termine.