Pare che le aziende cinesi, svelano alcuni recenti dati pubblicati dai media locali, abbiano depositato oltre la metà di tutte le richieste di brevetto per soluzioni blockchain a livello mondiale.
Secondo un report intitolato "2020 Blockchain Industry Development", le imprese cinesi hanno richiesto 4.435 brevetti blockchain a seguito dell'endorsement a favore della tecnologia da parte del presidente Xi Jinping. Lo studio è stato redatto congiuntamente dall'Università di Tsinghua, dall'Università di Pechino e dal China Institute of Communications.
Durante una sessione del Comitato del Politburo tenutasi nell'ottobre 2019, il presidente Xi ha chiesto al Paese di accelerare l'adozione della blockchain come volano per l'innovazione.
Stando ai dati disponibili, il gigante tecnologico Alibaba Group ha presentato il maggior numero di richieste in quest’ambito nel 2020: ben 200. Si tratta di un numero di 10 volte superiore rispetto a quanto fatto da IBM nello stesso periodo di tempo.
Anche le grandi multinazionali hanno mostrato un notevole interesse verso i brevetti blockchain in Cina. Cointelegraph ha riportato una ricerca secondo cui, fino a marzo 2020, 35 multinazionali (tra cui nomi del calibro di Microsoft, Walmart, Mastercard, Sony e Intel) avevano presentato in totale 212 domande.
Nel 2018, l'Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO) ha riferito che la maggior parte delle richieste brevettuali aventi ad oggetto la blockchain proveniva dalla Cina. Anche i dati raccolti da Thomson Reuters presso l'organizzazione internazionale dei brevetti hanno mostrato che oltre la metà delle 406 domande depositate nel 2017 provenivano dal Paese asiatico, che si piazzava al primo posto in questa classifica con 225 richieste, seguito dagli Stati Uniti con 91 e dall'Australia con 13.