L'autodefinitosi "Bitcoin King" Claudio Oliveira è stato arrestato dalla polizia federale brasiliana con l'accusa di aver condotto una frode con crypto da 1,5 miliardi di reais (circa 300 milioni di dollari).

Oliveria ha ricoperto il ruolo di presidente del Bitcoin Banco Group, azienda brasiliana di brokeraggio crypto, sotto indagine dal 2019 per aver perso i fondi di investitori (ben 7.000 BTC) in circostanze sospette.

Secondo un comunicato stampa del 5 luglio, la polizia federale della Regione Metropolitana di Curitiba ha emesso un mandato d'arresto preventivo, quattro mandati d'arresto temporanei e 22 mandati di perquisizione e sequestro contro Oliveira e altri membri chiave del Bitcoin Banco Group.

Bitcoin Banco Group aveva attirato gli investitori con la promessa di rendimenti giornalieri esorbitanti. Ma gli utenti hanno iniziato a insospettirsi all'inizio del 2019, quando la piattaforma ha improvvisamente iniziato a bloccare le richieste di prelievo.

La piattaforma sostiene di essere stata hackerata a maggio 2019, senza tuttavia aver mai fornito alcuna prova a sostegno di tali affermazioni. Il 6 giugno un giudice ha ordinato all'azienda di dimostrare che l'attacco hacker sia realmente avvenuto, dopo che un cliente ha intentato una causa contro Bitcoin Banco Group, ma la compagnia si è accordata privatamente con il querelante il mese successivo.

A settembre i conti bancari del Bitcoin Banco Group sono stati congelati dalle autorità, a seguito di oltre 200 denunce da parte di investitori che avevano perso i propri fondi. Secondo le stime, l'azienda potrebbe aver truffato oltre 20.000 utenti.

A seguito del presunto attacco hacker, Bitcoin Banco Group ha presentato istanza di recupero giudiziario, ovvero un accordo con le autorità locali per riorganizzare le finanze e pagare i creditori così da evitare la bancarotta. Ciononostante, pare che l'azienda continuasse ad operare normalmente, ignorando i propri obblighi con il tribunale fallimentare, incluso il pagamento dei creditori. La piattaforma ha persino continuato a cercare nuovi clienti lanciando "contratti pubblici di investimento collettivo", i quali non erano stati registrati presso la Commissione per i Titoli Azionari brasiliana.

L'indagine sulle operazioni del Bitcoin Banco Group, denominata "Operation Daemon", ha scoperto che i fondi degli investitori erano stati "dirottati secondo gli interessi del leader di questa organizzazione criminale."

Una dichiarazione dei redditi risalente al 2018 rivela che Oliveira possedeva fra i suoi asset anche 25.000 BTC e 14 proprietà in Brasile.

Oliveria è stato accusato dalle autorità brasiliane di reati di bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio di denaro e gestione di un'organizzazione criminale. L'indagine ha inoltre scoperto che il "Bitcoin King" potrebbe aver condotto truffe simili negli Stati Uniti e in Europa.