La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha annunciato che la vendita della criptovaluta Gram (GRM) da parte di Telegram rappresenta un'offerta illecita di token digitali. All'interno di un recente comunicato stampa, la SEC ha presentato un'ordinanza restrittiva contro Telegram e il Telegram Open Network (TON).

Le accuse

Il documento sostiene che Telegram non abbia registrato la vendita del token GRM, che la SEC considera un titolo azionario. E poiché il Securities Act del 1933 richiede che tutti i titoli vengano registrati presso la SEC, l'organo di regolamentazione considera illegale la vendita di GRM.

Stephanie Avakian, Co-Director della Division of Enforcement della SEC, ha dichiarato:

"La nostra azione di emergenza di oggi ha lo scopo di impedire a Telegram di inondare i mercati statunitensi con token digitali che riteniamo siano stati venduti illegalmente. Crediamo che Telegram non abbia fornito agli investitori informazioni relative alle operazioni commerciali, alle condizioni finanziarie, ai fattori di rischio e alla gestione di Gram e delle attività di business."

Steven Peikin, anch'egli Co-Director della Division of Enforcement, ha poi commentato riguardo alla situazione:

"Abbiamo più volte ripetuto che non è possibile aggirare le leggi federali semplicemente etichettando il proprio prodotto come valuta o token digitale. Telegram cerca di ottenere tutti i vantaggi di un'offerta pubblica, senza tuttavia rispettare le responsabilità di divulgazione ideate per proteggere il pubblico degli investitori."

Il background

A febbraio 2018, Telegram ha presentato il cosiddetto "Modulo D". Il modulo D viene utilizzato quando una società vende una security senza registrarla presso la SEC, utilizzando una delle due esenzioni. La prima esenzione, la 506(b), impedisce all'azienda di promuovere la security, e richiede che essa sia venduta unicamente ad investitori accreditati e fino a 35 investitori non accreditati che la SEC chiama "investitori sofisticati":

"Ogni acquirente che non è un investitore accreditato possiede, da solo o grazie ai suoi rappresentanti, conoscenze ed esperienze in materia finanziaria e commerciale che lo rendono in grado di valutare i meriti e i rischi del potenziale investimento."

L'altra esenzione, la 506(c), è più semplice: la security è idonea all'esenzione solo se viene venduta esclusivamente a investitori accreditati, ma permette alla società di pubblicizzarla normalmente. Il modulo D presentato da Telegram si avvaleva dell'esenzione 506(c).

Modulo D presentato da Telegram

Il problema

Inizialmente, i token GRM di Telegram verrebbero venduti solo ad investitori accreditati. Tuttavia, poiché i possessori di token possono rivendere i token, la SEC ha ritenuto che ciò costituisse una violazione dell'esenzione dalla regola 506(c), secondo cui solo gli investitori accreditati possono investire nella security.

“Una volta che Telegram consegna i Gram agli acquirenti iniziali, questi saranno in grado di rivendere miliardi di Gram sul mercato pubblico. Telegram e/o le società affiliate faciliteranno queste vendite su piattaforme di trading di asset digitali. Una volta avvenute queste rivendite, Telegram avrà completato la sua offering non registrata e miliardi di Gram verranno scambiati su più piattaforme tra un gruppo disperso di investitori."

Per tale motivo, la SEC ha presentato una "ingiunzione preliminare" per impedire agli investitori iniziali di ottenere i Gram. L'agenzia ritiene che questo sia l'unico modo per impedire ai token di raggiungere gli investitori non accreditati, piuttosto che attendere che l'esenzione venga violata dopo la vendita di token: a quel punto sarebbe quasi impossibile recuperare retroattivamente le security e rimetterle esclusivamente nelle mani di investitori accreditati.

"Una volta che i Gram raggiungeranno i mercati pubblici, sarà praticamente impossibile annullare l'offerta, dato che le identità di molti acquirenti saranno celate... Di conseguenza, sono necessari un ordine restrittivo temporaneo e un'ingiunzione preliminare per impedire l'imminente consegna dei Gram agli acquirenti iniziali (che probabilmente rivenderanno prontamente milioni di essi nei mercati pubblici)."

La SEC respinge l'ETF su Bitcoin di Bitwise

Questa settimana, la SEC ha respinto la proposta di Bitwise Asset Management di lanciare un Exchange-Traded Fund (ETF) basato su Bitcoin (BTC). L'istituzione sostiene che non vengono rispettati tutti i requisiti necessari, specialmente per quanto riguarda l'implementazione di sistemi che impediscano manipolazione di mercato e altre attività illecite.

Ciononostante, Bitwise ha espresso ottimismo riguardo agli enormi progressi compiuti nell'ultimo anno, confermando che in futuro presenterà una nuova domanda:

"Abbiamo profondamente apprezzato l'attenta revisione della SEC. Il feedback dettagliato da loro fornito offre un'ottica fondamentale e un chiaro percorso da seguire. [...] Continueremo a collaborare in maniera produttiva con la SEC per risolvere tutti i problemi ancora rimanenti, e pianifichiamo di presentare una nuova domanda non appena lo riterremo opportuno."