Il fornitore statale di servizi elettrici della provincia canadese della British Columbia ha deciso di bloccare tutte le nuove richieste di connessione elettrica da parte dei crypto miner per un periodo di 18 mesi. 

Il governo della Columbia Britannica ha riportato la dichiarazione il 21 dicembre, affermando che la pausa consentirà al governo e alla BC Hydro di sviluppare un framework permanente in grado di bilanciare meglio le esigenze dei miner di criptovalute, dei residenti e delle imprese della regione.

Josie Osborne, Ministro dell'Energia, delle Miniere e dell'Innovazione a basse emissioni di carbonio, ha dichiarato che la decisione è stata avanzata allo scopo di preservare l'energia pulita che fornisce ai residenti e alle imprese, creando posti di lavoro e rispettando l'ambiente:

"Il mining di criptovalute consuma enormi quantità di elettricità per far funzionare e raffreddare banchi di computer ad alta potenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l'anno, creando pochissimi posti di lavoro nell'economia locale".

Al momento, la BC Hydro fornisce il servizio a sette operazioni di crypto mining. Altre sei sono in fase avanzata di connessione al sistema, per un totale di 273 megawatt: non si prevede che queste operazioni subiscano ripercussioni.

Tuttavia, i nuovi progetti di mining non potranno avviare il processo di connessione con la BC Hydro, ed anche i progetti nelle prime fasi del processo di connessione saranno bloccati, ha dichiarato il Ministero, aggiungendo che sono presenti 21 progetti di mining che attualmente richiedono un totale di 1.403 megawatt di elettricità.

Il Ministero ha evidenziato che tale cifra equivale all'energia necessaria per alimentare circa 570.000 abitazioni o 2,1 milioni di veicoli elettrici all'anno nella provincia.

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Questo dicembre l'autorità per l'energia idroelettrica della Columbia Britannica ha pubblicato un rapporto intitolato "L'enigma delle criptovalute", in cui avverte che un "livello senza precedenti" di richieste di operazioni di crypto mining potrebbe potenzialmente mettere a dura prova la fornitura di energia disponibile e portare ad un aumento delle tariffe elettriche per i residenti della Columbia Britannica:

"L'energia disponibile della BC Hydro potrebbe essere messa a dura prova dalle operazioni di mining delle criptovalute, il che potrebbe significare meno energia per attività più ecologiche come l'elettrificazione o la produzione di idrogeno, e tariffe elettriche più alte per i cittadini della Colombia Britannica".

Statista ha riferito che all'inizio del 2022 il consumo annuo di elettricità di Bitcoin ha raggiunto un livello record, stimato superiore al consumo totale di energia della Finlandia, con una stima di "204,5 TWh all'anno".

New York ha recentemente imposto una moratoria sul mining proof-of-work (PoW), diventando il primo Stato degli Stati Uniti a farlo, vietando qualsiasi nuova operazione di mining che non sia basata al 100% su energia rinnovabile.