Bitcoin inaugura il mese di febbraio in forte ribasso, in seguito ad un'ondata di paura che contagia le crypto e gli asset di rischio a causa di una nuova guerra commerciale da parte degli Stati Uniti.

  • BTC/USD sfiora i 90.000 dollari mentre il sell-off di massa delle crypto provoca la “capitolazione delle wick” sulle altcoin e liquidazioni per miliardi di dollari.

  • La guerra commerciale degli Stati Uniti getta scompiglio sui futures del mercato azionario, mentre i trader si premuniscono per quello che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump riconosce essere un “piccolo trauma”.

  • L'impatto della guerra commerciale sul piano di inflazione della Federal Reserve è già sotto gli occhi di tutti.

  • I detentori di Bitcoin (BTC) di breve termine assistono ad un nuovo test della loro base di costo aggregata.

  • Con il crollo del sentiment e il ritorno della “paura” sulle criptovalute, il Crypto Fear & Greed Index è sceso di oltre 30 punti in tre giorni.

“Capitolazione” delle altcoin rafforza la dominance di Bitcoin

A inizio febbraio un marasma rosso travolge i crypto trader, tradizionalmente uno dei mesi più performanti per Bitcoin.
Cointelegraph Markets Pro e TradingView confermano un ribasso di 6.000 dollari su BTC/USD dalla chiusura settimanale.
La coppia raggiunge i livelli più bassi dal 13 gennaio, tornando sul livello inferiore di un trading range in vigore da novembre.

Grafico giornaliero di BTC/USD. Fonte: Cointelegraph/TradingView

Prima che le perdite giornaliere aumentassero, il trader CrypNuevo aveva previsto il ribasso sulla base della liquidità dell'order book e del desiderio del mercato di colmare la “wick” formata dai minimi di gennaio.
"In termini di liquidazioni, si può affermare che la liquidità è al ribasso. 94.700 dollari è il principale livello di liquidazione, quindi è molto probabile che il prezzo si spinga fin lì”, spiega in un thread su X.
"Poi, una volta arrivati lì, la wick a 91.000$ potrebbe agire come una calamita. Attenzione a cercare di afferrare un coltello che cade”.
Secondo gli ultimi dati forniti dalla risorsa di monitoraggio CoinGlass, le liquidazioni cross-crypto nell'arco di 24 ore hanno raggiunto la cifra gigantesca di 2,23 miliardi di dollari.

Liquidazioni totali. Fonte: CoinGlass

“Momenti sfrenati in questa area”, prosegue il collega Roman. 

"Non mentirò, non mi aspettavo di rivedere ancora la zona inferiore dei 90.000$, ma eccoci qui. Divergenze rialziste, Stoch Reset, e posizionamento in un'area di supporto bassa. Avrebbe senso un rimbalzo da qui a breve”.

Grafico giornaliero commentato di BTC/USD. Fonte: Roman/X

Roman si è aggiunto tra coloro che hanno espresso la speranza che Bitcoin possa trovare il suo punto focale e rimbalzare senza violare la fascia di oscillazione.
“Non posso sottolineare abbastanza quanto sia rialzista per $BTC in questo contesto”, spiega il trader Credible Crypto dopo che BTC/USD ha arrestato la sua discesa in corrispondenza del noto supporto.

“Mi piace la forza del Re in questo momento. Continueremo a monitorarlo ed a ricercare segnali dell'inizio del prossimo impulso”.

Grafico a quattro ore commentato di BTC/USD. Fonte: Credible Crypto/X

In merito alle altcoin, il trader ed analista Skew ha identificato “wick di capitolazione”, con molti token crollati del 20% o più.
La settimana a venire, prevede, sarà “molto interessante”.

Grafico settimanale della dominance di Bitcoin. Fonte: Cointelegraph/TradingView

In data odierna la quota di Bitcoin sul mercato crypto è schizzata temporaneamente al 64,3, siglando il livello più alto da quasi quattro anni a questa parte. 

Nervosismo per la guerra commerciale investe crypto ed azioni

Questa settimana tutti gli operatori del mercato crypto hanno in mente un solo tema: la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e i suoi paesi limitrofi, oltre alla Cina e forse anche all'UE.
Il presidente Donald Trump ha dato seguito alla sua promessa di imporre tariffe del 25% su Canada e Messico, un'iniziativa che, a suo dire, alla fine sarebbe stata utile.
"Potremmo accusare qualche piccolo trauma a breve termine, e la gente può comprenderlo. Ma a lungo termine, gli Stati Uniti sono stati fregati da quasi tutti i Paesi del mondo”, dichiara ai giornalisti il 2 febbraio, come riportato da Reuters ed altre fonti.
Gli asset di rischio sembravano del tutto impreparati ad una simile eventualità. I titoli azionari ne hanno risentito immediatamente, con i futures in picchiata: l'S&P 500 ha perso 1.000 miliardi di dollari di valore dopo l'apertura dei futures.
In risposta, The Kobeissi Letter sottolinea che i mercati hanno rinunciato al rimbalzo di sollievo che aveva fatto seguito ad un ulteriore ribasso una settimana fa, complice la minaccia dell'IA cinese DeepSeek.
"Una settimana fa, domenica sera i mercati sono crollati per i timori legati a DeepSeek. Il gap down è stato in gran parte recuperato all'apertura di lunedì”, riporta la società su X

"Oggi i mercati tornano a trattare sui minimi. Riuscirà il gap down a reggere stavolta?”

Grafico a 45 minuti di ETH/USD. Fonte: The Kobeissi Letter/X

Il mercato crypto ha subito un calo molto più marcato, con molte delle principali altcoin che hanno ceduto il 20% o più nell'arco di 24 ore.
Bitcoin è riuscito a contenere le perdite, riportandosi nella parte inferiore del suo trading range plurimensile, a ridosso dei 90.000 dollari.
“Ethereum è appena sceso del -37% in 60 ore dalla pubblicazione dei titoli sulla guerra commerciale a metà giornata di venerdì”, rileva Kobeissi, definendolo un "declino folle".

Grafico giornaliero della capitalizzazione totale del mercato crypto. Fonte: Cointelegraph/TradingView

Anche la capitalizzazione complessiva del mercato crypto è precipitata del 21% in tre giorni, per un valore pari a 760 miliardi di dollari.
Solo il dollaro USA ha beneficiato di tale flessione, con l'indice del dollaro USA (DXY) che è schizzato a quasi 110, il livello più alto dal 13 gennaio. 

Grafico a quattro ore dell'indice del dollaro americano (DXY). Fonte: Cointelegraph/TradingView

Oltre a ciò, evidenzia la risorsa finanziaria e di trading Barchart, si trova un'area non più vista da novembre 2022: la voragine del bear market delle crypto.

Fonte: Barchart

Conseguenze macro si estendono alla Fed

L'esplosione della guerra commerciale sta compromettendo quella che doveva essere una settimana relativamente tranquilla sul fronte dei dati macroeconomici statunitensi.
I vari dati manifatturieri ed i risultati sull'occupazione costituiscono le principali fonti di potenziale volatilità per gli asset di rischio. In questa settimana, inoltre, il 20% delle aziende dell'S&P 500 riporterà gli utili. 
Inoltre, interverranno diversi funzionari della Federal Reserve, che potrebbero fare luce sul futuro corso della politica dei tassi d'interesse.
“Questa settimana è tutta incentrata sugli utili e sul mercato del lavoro”, riassume la risorsa di trading The Kobeissi Letter.

Probabilità del tasso obiettivo della Fed. Fonte: CME Group

Le probabilità che la Fed assuma un atteggiamento più dovish in occasione della prossima riunione di marzo restano basse. Le ultime stime fornite dal FedWatch Tool del CME Group indicano che le probabilità di un taglio minimo dei tassi dello 0,25% sono appena del 15%.
In una prospettiva a più lungo termine, Arthur Hayes, ex CEO del crypto exchange BitMEX, avverte che le prospettive potrebbero peggiorare prima di migliorare. Il punto di svolta, a suo avviso, sarà l'immissione di liquidità da parte degli Stati Uniti attraverso il quantitative easing.
“Le botte continueranno finché il morale non migliorerà”, si è limitato a predire su X. 

"Il dolore si fermerà quando un'azienda TradFi sarà sull'orlo della bancarotta. A quel punto la Fed si unirà a malincuore al team Trump e stamperà denaro. E allora sarà meglio che siate pronti a comprare crypto come non avete mai fatto prima”.

La scorsa settimana il presidente della Fed Jerome Powell, già sottoposto a pressioni da parte dell'amministrazione Trump per una riduzione dei tassi, ha dichiarato che tale taglio potrebbe avvenire senza attendere che l'inflazione torni all'obiettivo del 2% fissato dalla Fed.

Speculatori di Bitcoin ai ferri corti nel test del supporto chiave

In un contesto dominato dal panico, gli operatori di mercato riflettono sul potenziale bottom locale di Bitcoin.
Di particolare interesse, come sempre durante le inversioni del bull market, è la base di costo aggregata degli speculatori di Bitcoin.
Conosciuti come detentori di breve termine (STH), questi soggetti hanno detenuto una determinata quantità di BTC per un massimo di 155 giorni e sono più sensibili alla volatilità di breve termine. 
La loro base di costo funge spesso da supporto durante i bull market e da resistenza durante i bear market, ed attualmente il fenomeno è chiaramente visibile.
I dati offerti dalla piattaforma di analisi on-chain Glassnode collocano la base di costo media, nota anche come prezzo realizzato, per la schiera STH a poco meno di 92.000 dollari al 2 febbraio, ultima data per la quale i dati erano disponibili al momento della stesura.

Dati sulla base dei costi degi STH di Bitcoin. Fonte: Glassnode

“Il modello basato sui costi dei detentori di breve termine (STH) di Bitcoin è fondamentale per misurare il sentiment dei nuovi investitori”, sostiene Glassnode in un thread su X del mese scorso.
Glassnode avverte che se il prezzo di BTC dovesse rovesciare la base di costo STH in resistenza, ciò potrebbe “segnalare il deterioramento del sentiment dei nuovi investitori, che spesso rappresenta un punto di inversione nelle tendenze del mercato”.

Sentiment delle crypto in picchiata

Il sentiment del mercato crypto è comprensibilmente fragile a fronte di un'atmosfera di incertezza che coinvolge tutti gli asset di rischio.

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Ciò si riflette nel Fear & Greed Index sia per il mercato crypto che per quello tradizionale, con il primo che ha perso 32 punti in tre giorni. In breve, l'indice ha raggiunto il livello più basso da ottobre.
“Il sentiment ed il posizionamento sono in forte calo su tutta la linea”, commenta Andre Dragosch, head of research europeo della società di gestione patrimoniale Bitwise. 

“A mio parere, è un buon momento per iniziare ad aggiungere esposizione a Bitcoin".

Crypto Fear & Greed Index. Fonte: Alternative.me

L'equivalente del Fear & Greed Index per il mercato azionario, al momento della stesura è di due punti superiore a quello delle criptovalute, con un valore di 46/100, già caratterizzato da un clima di “paura” generale alla vigilia dell'apertura di Wall Street.
Jesse Cohen, analista dei mercati globali presso Investing.com, ricorda quanto rapidamente possa cambiare la situazione.
“Ricordate gente, il sentiment del mercato può mutare da un momento all'altro: basta un tweet di Trump”, spiega ai follower di X.

Questo articolo non fornisce consigli o raccomandazioni di investimento. Ogni operazione comporta dei rischi: i lettori dovrebbero condurre le proprie ricerche prima di prendere una decisione.
Traduzione a cura di Walter Rizzo