Bitcoin (BTC) inizia l'ultima settimana di gennaio in ottima forma, registrando la chiusura settimanale più alta degli ultimi cinque mesi. 

Nonostante le resistenze, la criptovaluta più capitalizzata mantiene la sua ritrovata forza e continua a sorprendere gli operatori di mercato.

Non si tratta di un'impresa da poco: il sentiment di mercato ha molti motivi per spaventare e far ricredere gli investitori. Le condizioni macroeconomiche rimangono incerte, mentre relativamente a Bitcoin i dati a supporto evidenziano la presenza di whale negli exchange che potrebbero muovere i prezzi artificialmente con enormi quantità di liquidità.

Ciononostante, da oltre un anno a questa parte l'asset ha registrato guadagni percentuali impressionanti e la speranza è che il periodo positivo continui. Da cosa potrebbe dipendere?

Mentre gennaio volge al termine, analizziamo insieme alcuni principali fattori.

Analisti puntano su una "continuazione"

Non è un segreto che Bitcoin stia affrontando diversi sospetti, mentre realizza guadagni del 40% in sole tre candele settimanali.

Idee di una correzione importante alle porte e di una continuazione del mercato ribassista sono state a lungo condivise, con alcuni operatori più conservatori che insistono sul fatto che i minimi macro non siano ancora stati raggiunti.

Tuttavia, ciò non si è ancora materializzato. Alla chiusura dell'ultima candela settimanale, BTC/USD era scambiato a poco più di 22.700$, siglando la sua migliore performance dalla scorsa estate.

In seguito, la coppia si è consolidata ad inizio lunedì, conservando il terreno recuperato nel corso della settimana.

"I minimi sono stati spazzati, i succulenti massimi sono stati superati, sarebbe il momento perfetto per mettere in atto una bella corsa piatta prima della continuazione al rialzo", sintetizza il trader Credible Crypto sulle prospettive a breve termine.

Il parere di Credible Crypto conviene con le opinioni più rialziste sul mercato, meno preoccupate dall'idea che l'intero movimento possa essere semplicemente un relief rally all'interno di una struttura ribassista più ampia.

"La capitalizzazione totale del mercato ha sfondato la 200-Day EMA", aggiunge nel fine settimana Michaël van de Poppe, collaboratore di Cointelegraph e CEO della società di trading Eight, riferendosi alle medie mobili esponenziali.

"Buoni segnali per le criptovalute, poiché la continuazione sembra probabile. Tra la continuazione a 25.000$ o una correzione a 19.500$. Per continuare, dobbiamo reggere sopra la 200-Day EMA e rompere la resistenza. L'EMA a 200 giorni è un potenziale punto di ingresso".

Al momento della stesura, l'EMA a 200 giorni si trova a 21.056$, secondo Cointelegraph Markets Pro e TradingView.

Grafico giornaliero di BTC/USD (Bitstamp) con 200EMA. Fonte: TradingView

Valutazioni più conservative della situazione si concentrano, tra l'altro, sulla composizione degli order book sugli exchange.

Nella sua ultima analisi, Material Indicators ha evidenziato come la price action di BTC si sia alzata e abbassata a causa dell'entrata ed uscita di importanti aree di liquidità di offerta su Binance.

"Il muro di acquisto su BTC a 20.200$ è stato spostato per spingere il prezzo verso l'alto e testare la resistenza sulla trendline", riporta il commento.

"Non mi fido di questa entità a 22.000$ più di quanto non mi fidassi a 20.000$, ma sono felice di far trading sulla loro scia".
Order book di BTC/USD (Binance). Fonte: Material Indicators/ Twitter

Un ulteriore post ribadisce la precedente affermazione secondo cui la price action sarebbe stata "orchestrata", non prestando attenzione alle notizie di settore circostanti, in particolare il fallimento di Genesis Trading, società di crypto lending.

"Fondamentalmente non è cambiato nulla, eppure BTC sta testando una resistenza a livello macro. Nel frattempo, alcune delle più grandi istituzioni di criptovalute sono dirette verso il fallimento. Probabilmente non è nulla", twitta Material Indicators.

Torna l'ottimismo macro

L'analisi macro mostra una divisione simile tra gli operatori dei mercati delle criptovalute.

Con l'ultima decisione della Federal Reserve degli Stati Uniti sul rialzo dei tassi di interesse prevista per il 1° febbraio, le fonti interpretano il calo dell'inflazione in modi sempre più divergenti.

Nel frattempo, il World Economic Forum 2023, nonostante l'opposizione alle criptovalute, non ha intaccato in modo significativo il sentiment.

Per Dan Tapiero, fondatore e CEO di 10T Holdings, si tratta semplicemente di capire quanto gli asset di rischio risponderanno in modo rialzista ai cambiamenti della Fed, che in futuro allenterà la politica monetaria.

"Come reagirà la Fed quando l'inflazione scenderà sotto lo 0? È in arrivo un lungo anno positivo per l'oro, BTC ed ETH", dichiara ai suoi follower su Twitter.

"Il bear market dell'USD e i 10 anni sotto il 3% sostengono i trend principali. L'ecosistema degli asset digitali (DAE) prospererà grazie ai prezzi di compensazione raggiunti senza il supporto dei governi. I mercati liberi funzionano!"

Questa posizione è notevolmente divergente da altre prese di posizione popolari, in particolare le previsioni della scorsa settimana dell'ex CEO di BitMEX, Arthur Hayes. Il cambio di rotta della Fed sui tassi, avverte, comporterà gravi perdite per le criptovalute prima dell'inizio della ripresa.

Credible Crypto, nel frattempo, non vede alcun motivo per non essere rialzisti sugli asset di rischio.

"Si parla di un rallentamento dei rialzi dei tassi a 25 punti base, mentre l'inflazione diminuisce per 6 mesi consecutivi, e nel frattempo l'$SPX ha effettuato un retest perfetto del precedente ATH e sembra pronto a risalire. Tutto questo panico e questa paura, per cosa?", domanda oggi.

Grafico commentato a tre settimane dell'S&P 500. Fonte: Credible Crypto/ Twitter

L'ultima settimana del mese contiene diversi potenziali fattori scatenanti del mercato a breve termine sotto forma di dati macro statunitensi.

Tra questi, la crescita del PIL il 26 gennaio e l'indice PCE (Personal Consumption Expenditures) previsto per il 27 gennaio.

DXY in picchiata con supporto irraggiungibile

Questa settimana merita particolare attenzione il destino del dollaro statunitense.

Mentre i mercati delle criptovalute registrano un rally, la forza del dollaro crolla, perdendo rapidamente il terreno conquistato durante l'impennata ai massimi ventennali dello scorso anno.

L'indice del dollaro statunitense (DXY) è tipicamente inversamente correlato all'andamento degli asset di rischio ed il Bitcoin si è dimostrato particolarmente sensibile ai movimenti più importanti.

Attualmente il DXY è scambiato a circa 101,7, dopo aver testato per la seconda volta questa settimana 101,5: i minimi di oltre sei mesi. Dopo aver perso il supporto a fine novembre, la media mobile a 200 giorni dell'indice ha agito come resistenza da allora.

"Non c'è bisogno di molto altro per dirvi cosa succederà ora: il più grande short squeeze che i mercati abbiano mai visto è in atto", dichiara l'imprenditore e crypto analista "Coosh" Alemzadeh, condividendo un grafico che confronta il DXY con la performance di Bitcoin e del Nasdaq nel fine settimana.

Il declino del dollaro rispetto alle obbligazioni cinesi ha attirato anche l'attenzione del popolare analista TechDev, che dimostra che i movimenti impulsivi su Bitcoin raggiungono il massimo entro un anno dalla violazione di un livello chiave sulle obbligazioni decennali cinesi.

"Nuovi minimi plurimensili per l'indice del dollaro statunitense DXY, dopo essere stato respinto perfettamente sul range orizzontale di supporto/resistenza e sull'area della media mobile a 200 giorni", aggiunge Caleb Franzen, analista di mercato senior di Cubic Analytics.

"Quel rifiuto è stato il momento in cui ho capito ed accettato che il momentum era orientato al ribasso".
Grafico giornaliero dell'indice del dollaro americano (DXY). Fonte: TradingView

Parametri on-chain emergono dal baratro

Bitcoin è nel bel mezzo di una rinascita, come dimostrano i dati on-chain.

Condivisi dalla società di analisi Glassnode, diversi indicatori classici della salute del mercato di Bitcoin stanno uscendo dalle zone di capitolazione.

Tra questi, forse non sorprende – visto il rialzo del 40% di questo mese – la quantità di offerta di BTC detenuta in profitto e perdita.

Il profitto/perdita netto non realizzato (NUPL) è ora fuori dal suo limite minimo e si dirige verso una migliore redditività, nonostante non sia sceso così in basso come durante i periodi di crisi dei precedenti bear market.

Profitti/perdite non realizzate su Bitcoin (NUPL). Fonte: Glassnode

Come conferma Glassnode, questo vale sia per gli holder a breve termine (STH) che per quelli a lungo termine (LTH) di NUPL. Le due classi di investitori in Bitcoin sono descritte come soggetti che detengono monete per meno o più di 155 giorni, rispettivamente.

Altrettanto rialzista è il valore di mercato di Bitcoin rispetto al valore realizzato Z-score (MVRV-Z), che misura "il rapporto tra la differenza tra il valore di mercato e il valore realizzato e la deviazione standard di tutti i dati storici del valore di mercato, ovvero (valore di mercato - valore realizzato) / std(valore di mercato)", ovvero "quando Bitcoin è sopravvalutato/sottovalutato rispetto al suo 'valore equo'", come illustra Glassnode.

Per la prima volta dopo un breve picco ad inizio novembre, l'MVRV-Z ha lasciato la zona verde di "sottovalutazione", registrando anche il primo movimento di questo tipo dopo il fallimento di FTX.

"Il MVRV Z-Score è appena uscito dalla zona di accumulazione verde", confermato la scorsa settimana Philip Swift, cofondatore della suite di trading Decentrader.

MVRV-Z score di Bitcoin. Fonte: Glassnode

Hash rate e difficoltà del mining di Bitcoin ai massimi storici

È già tempo di un altro aggiustamento della difficoltà del network Bitcoin, e questa settimana dovrebbe preservare i massimi storici in atto.

Secondo le stime di BTC.com, la difficoltà aumenterà di circa lo 0,5% tra sei giorni.

Fondamentali del network di Bitcoin (screenshot). Fonte: BTC.com

Questo aggiungerà un'ulteriore ciliegina sulla torta ad un settore del mining già in piena evoluzione. Nonostante i recenti prezzi bassi, la concorrenza tra i miner è aumentata questo mese, aggiungendo pressione a coloro che non riescono a mantenere i costi al minimo.

Glassnode mostra inoltre che, rispetto a trenta giorni fa, i miner detengono complessivamente meno BTC. È stato allora che i guadagni di prezzo hanno iniziato a materializzarsi.

Posizione netta a 30 giorni dei miner di Bitcoin. Fonte: Glassnode

I dati grezzi di MiningPoolStats indicano che anche l'hash rate di Bitcoin – stima della potenza di elaborazione dedicata al mining – ha raggiunto nuovi massimi storici.

Hash rate (screenshot). Fonte: MiningPoolStats

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