In ciò che a molti hodler sembrerà un deja-vu, Bitcoin (BTC) inizia una nuova settimana e un nuovo trimestre allo stesso livello del 1 gennaio 2022, mantenendolo come supporto.

Negli ultimi giorni, la price action è rimasta tranquilla – forse fin troppo – ma dietro la volatilità in calo, diversi segnali (sia dal punto di vista macro che on-chain) indicano che il mercato è prossimo ad innescare la sua direzionalità.

Analizziamo insieme alcuni aspetti che potrebbero riguardare la performance di BTC nella settimana che ci aspetta.

L'inflazione incontra la stampa di nuovo denaro

Si è ampiamente discusso di come l'iniezione di "denaro facile" post-pandemia sia terminata e di come l'impegno della Federal Reserve degli Stati Uniti nel ridurre il suo bilancio e aumentare i tassi d'interesse possa impattare sugli asset di rischio come Bitcoin.

Finora, malgrado tutto, il pericolo non sembra imminente ed anzi, sembra che in Asia si stia verificando l'esatto opposto.

Come evidenziato da Holger Zschaepitz, analista dei mercati, la Banca del Giappone (BoJ) ha recentemente aumentato il suo bilancio, stampando ancora più liquidità.

La BoJ registrava già il più grande bilancio rispetto al PIL, e tale tendenza rimane in aumento, ora ad un rapporto del 136%.

Per Zschaepitz non è solo una sorpresa, ma potrebbe essere "il più grande esperimento monetario della storia".

"In confronto, la BCE e la Fed sembrano dei dilettanti", ha sostenuto.

Grafico dei bilanci delle banche centrali. Fonte: Holger Zschaepitz/ Twitter

Se una notevole stampa di denaro comporta benefici per gli asset di rischio, non tutti sono convinti che le tanto discusse riduzioni di bilancio avranno seguito. Secondo molti, le banche centrali non avranno altra scelta che riprendere ad iniettare ulteriore liquidità.

"Non c'è alcun governo, mai, che abbia resistito alla tentazione di stampare denaro per pagare i suoi conti e placare i suoi cittadini. Il governo non andrà mai volontariamente in bancarotta. Ciò è assiomatico. Vi sfido a contraddirmi con delle prove", riporta Arthur Hayes, ex-CEO del gigante dei derivati BitMEX, in un blog post condiviso a marzo.

"Pertanto, se il tuo orizzonte temporale è di diversi anni, è il momento. Se si scherza con il toro, ti becchi le corna. Ricorda: non è l'oro o il Bitcoin ad aumentare di prezzo, è la diminuzione del valore della valuta fiat in cui sono prezzati."

La visione contrastante, come segnalato dall'inversione della curva dei rendimenti della scorsa settimana, contrappone i rialzi dei tassi al rischio, adesso elevato, di una recessione negli Stati Uniti. Una combinazione che dovrebbe mettere sotto pressione sia Bitcoin che le azioni.

I rialzisti spot puntano ai 50.000$

Ad oggi, la mancanza di volatilità è il principale spunto di discussione tra i trader e gli analisti di Bitcoin.

Secondo quanto riportato da Cointelegraph Markets Pro e TradingView, una leggera euforia intorno alla chiusura settimanale è svanita nel giro di poche ore, con i ribassisti che falliscono ciononostante la riconquista dell'apertura annuale, attualmente consolidato come supporto.

Grafico settimanale di BTC/USD (Bitstamp). Fonte: TradingView

Di conseguenza, BTC/USD registra esattamente i livelli di inizio anno, ma diversi segnali di breve termine suggeriscono una continuazione rialzista.

Il popolare analista TechDev, ha evidenziato sul grafico a 12 ore il primo "squeeze di volatilità" di Bitcoin da gennaio.

Si sta formando uno squeeze di volatilità su $BTC, time frame 12 ore.

La prima da gennaio. Ed attualmente si riscontra con candele verdi.

La freccia di breakout indicherà la direzione, quando si verificherà.

TechDev ha utilizzato il misuratore di volatilità delle Bande di Bollinger, che ora registra BTC/USD fluttuare al centro del canale con uno skew verso l'alto.

Come riportato recentemente da Cointelegraph, le probabilità sono a vantaggio di un attacco alla soglia dei 50.000$, il primo di quest'anno per Bitcoin.

Inoltre, di per sé, il mese di aprile è storicamente rialzista per Bitcoin.

A marzo, i buyer hanno ritirato le monete dagli exchange

Non è un segreto che quest'anno molti Bitcoin abbiano lasciato gli exchange, ma gli ultimi dati riportano come stia impattando la supply squeeze.

Secondo la società di analisi on-chain Glassnode, il mese scorso si sono registrati flussi in uscita dagli exchange per quasi 100.000 BTC.

Storicamente, solo in due occasioni i deflussi hanno superato i 100.000 BTC, rendendo lo scorso mese di marzo tra i più impattanti.

"Deflussi aggregati dagli exchange di questa portata sono stati registrati solo in pochissime occasioni, in particolare a seguito della crisi di liquidità a marzo 2020", ha aggiunto Glassnode commentando un grafico condiviso su Twitter.

Grafico commentato del net position degli exchange di Bitcoin. Fonte: Glassnode/ Twitter

Se gli investitori andassero a riproporre un atteggiamento simile a quanto visto a seguito del crollo dovuto allo scoppio della pandemia, le implicazioni potrebbero essere analoghe, ma potrebbero richiedere un po' di tempo per palesarsi. Nel 2020, malgrado BTC/USD abbia rimbalzato dopo essere crollato del 60% in pochi giorni, l'andamento dei prezzi non è realmente mutato fino al quarto trimestre.

La piattaforma di analisi CryptoQuant, che tiene traccia delle riserve di 21 exchange principali, evidenzia che le scorte complessive di BTC siano al loro minimo dal 1 agosto 2018, siglando 2,303 milioni di BTC.

A marzo, tale tendenza ribassista ha incalzato, per un totale di 77.000 BTC ritirati in wallet privati.

Riserva di Bitcoin sugli exchange. Fonte: CryptoQuant

Non preoccuparti dell'altseason

Analizzando la relazione tra Bitcoin e le altcoin, si è riscontrato un dato insolito: l'open interest combinato e il volume sui mercati dei derivati delle altcoin hanno superato quello di Bitcoin per la prima volta da oltre un anno.

La dinamica è stata riportata dalla piattaforma di analisi crypto Coinalyze, che ha apertamente suggerito che la tanto discussa "altseason" potrebbe essere alle porte.

"Potrebbe comportare un'altseason, il denaro entra nelle alt adesso", ha riferito il fondatore Gabriel Dodan a Cointelegraph.

Tale prospettiva coincide con i notevoli afflussi nelle altcoin registrati la scorsa settimana, descritti da un analista come un aumento della propensione al rischio tra gli investitori.

"Distogliere i riflettori da BTC potrebbe non comportare un freno alla performance di per sé, grazie alla diminuzione della volatilità sull'asset", ha aggiunto Dodan.

"D'altro canto, ciò rende BTC abbastanza stabile, in quanto non eccessivamente esposto in leva: è un ottimo floor per BTC", ha concluso.

L'hash rate raggiunge un nuovo massimo storico

Sulla scia della difficoltà da record del network Bitcoin, anche l'hash rate ha raggiunto nuovi massimi storici.

Dimostrando la convinzione dei miner nella redditività a lungo termine partecipando alla rete, l'hash rate sigla 223 esahash al secondo (EH/s), secondo la risorsa di dati MiningPoolStats.

Grafico dell'hash rate di Bitcoin. Fonte: MiningPoolStats

Nonostante sia solo una stima della potenza di elaborazione dedicata dai miner, l'hash rate non è mai stato così elevato. Secondo i sostenitori, continuerà a crescere a prescindere dai tentativi esterni di "sopprimere" Bitcoin.

"Il mining di Bitcoin è praticamente il sistema più anti fragile progettato dall'uomo", ha sostenuto Francis Pouliot, CEO del processore di pagamenti Bull Bitcoin, in un blog post dell'anno scorso dedicato all'hash rate di Bitcoin e al consumo di energia.

"Qualsiasi attacco a Bitcoin è garantito a rendere Bitcoin più forte, il che implica di per sé un prezzo più alto, un hash rate più elevato e un consumo energetico maggiore".

La discussione incentrata sul consumo energetico di Bitcoin rimane molto dibattuta: sono molti gli esperti che tentano di far comprendere ciò che considerano come una fallacia logica, ovvero che Bitcoin utilizzì "troppa energia". Bitcoin non spreca energia, sostengono, ma semplicemente la converte nel denaro più forte mai realizzato.

L'hash rate, indipendentemente dalla narrativa, continua a crescere, sottolineando la premessa rialzista di base per investire in Bitcoin.

Le opinioni qui espresse sono esclusivamente dell'autore e non riflettono necessariamente quelle di Cointelegraph.com. Ogni investimento comporta dei rischi: dovresti condurre le tue ricerche prima di prendere una decisione.