Mentre l'epidemia di coronavirus continua a causare disagi, la Cina si è rivolta alla tecnologia blockchain per gestire i dati medici, tenere traccia della fornitura dei materiali per la prevenzione dei virus e comunicare con i cittadini.

Per le prime due settimane di febbraio, la Cina ha visto il lancio di ben 20 applicazioni basate su blockchain progettate per aiutare a combattere l'epidemia del coronavirus, secondo quanto riportato dal People's Daily Online il 17 febbraio. La maggior parte delle app sono utilizzate per gestire i dati personali dei cittadini, mentre molte persone stanno cominciando a riprendere la loro normale routine lavorativa.

La blockchain garantisce la sicurezza dei dati medici

Le autorità locali hanno rilevato che la blockchain consente loro di tracciare e proteggere in modo efficace le informazioni raccolte. Per esempio, Xi'an, la capitale della provincia dello Shaanxi, applica la tecnologia per la consultazione e lo screening online, nonché per gestire in modo sicuro le cartelle cliniche. Ad Hangzhou, la società tecnologica Vastchain Technology ha lanciato un programma basato su WeChat chiamato Access Pass. Il programma genera un codice QR che i residenti possono utilizzare per accedere a comunità riservate.

In collaborazione con la Commissione provinciale per la salute dello Zhejiang e il Dipartimento di Economia e Informatica, la piattaforma di pagamento mobile Alipay ha introdotto una piattaforma che consente alle organizzazioni e alle iniziative di beneficienza di collaborare in modo più efficiente e trasparente.

Nello specifico, l'app consente agli utenti di tracciare l'allocazione e la donazione degli aiuti umanitari, nonché la revisione, la registrazione e la tracciabilità delle supply chain del materiale medico.

L'impatto del coronavirus sulle aziende

Il coronavirus ha senza dubbio compromesso la routine di buona parte del continente asiatico, causando il rinvio di diverse conferenze relative alle criptovalute. Anche la startup di rimesse blockchain Bitspark ha improvvisamente annunciato la sua chiusura, citando come ragioni sia l'epidemia in Cina che le proteste antigovernative ad Hong Kong, dove si trovava la sede principale della compagnia.

Anche le società di mining come Bitmail, MicroBT e Canaan hanno pubblicato degli avvisi sui loro siti web, in cui spiegano che i ritardi dei loro servizi post-vendita sono dovuti allo scoppio dell'epidemia.

Come riportato da Cointelegraph all'inizio di febbraio, le compagnie assicurative cinesi usano la blockchain per gestire le segnalazioni correlate al coronavirus. Ad esempio, la piattaforma di mutuo soccorso online Xiang Hu Bao ha aggiunto il coronavirus all'elenco delle malattie ammissibili per un pagamento una tantum massimo di circa 14.300$ (100.000 yuan).

Blue Cross Insurance, una compagnia assicurativa gestita da Bank of East Asia, ha deciso di ridurre l'impatto burocratico dell'epidemia di coronavirus con un'app per le segnalazioni mediche.

Nel frattempo, la Cina ha avviato un processo di quarantena delle banconote usate per cercare di fermare la diffusione del coronavirus.