La Cina, una delle giurisdizioni globali più restrittive in materia di criptovalute, starebbe valutando la possibilità di approvare stablecoin garantite da yuan, in virtù di quella che costituirebbe un'importante inversione di rotta.
Secondo quanto riportato mercoledì da Reuters, citando fonti a conoscenza della questione, le autorità cinesi potrebbero autorizzare per la prima volta stablecoin garantite da yuan al fine di promuoverne l'uso globale.
In caso di approvazione, il piano cinese per l'uso delle stablecoin costituirebbe un importante svolta nell'approccio del paese alle criptovalute, dopo il divieto di trading e mining di settembre 2021.
La notizia fa seguito a diverse segnalazioni secondo cui la Cina continentale si starebbe interessando alle stablecoin, sulla scia della favorevole campagna statunitense.
Implementazione transfrontaliera
Stando alle fonti, il Consiglio di Stato cinese esaminerà e potrebbe approvare una roadmap entro fine agosto volta ad espandere l'uso globale dello yuan. Il piano includerebbe misure per contrastare i progressi degli Stati Uniti sulle stablecoin e linee guida per la prevenzione dei rischi.
Un caso d'uso potenziale riguarderebbe l'implementazione delle stablecoin per il commercio transfrontaliero e i pagamenti con alcuni paesi.
La questione è prevista all'ordine del giorno del vertice dell'Organizzazione di Cooperazione di Shanghai (SCO), in programma a Tianjin dal 31 agosto al 1° settembre.
Sempre secondo le fonti, Hong Kong e Shanghai sono state identificate come hub prioritari per l'attuazione della politica.
Yuan al sesto posto tra i pagamenti globali
Il potenziale ingresso della Cina nel mercato delle stablecoin si allineerebbe con le sue ambizioni di internazionalizzazione dello yuan, contribuendo a renderlo competitivo rispetto alle principali valute di riserva globali, quali il dollaro statunitense e l'euro.
A giugno, lo yuan cinese è risultato la sesta valuta più utilizzata nei pagamenti globali in termini di valore, con una quota pari a circa il 2,9%, secondo il RMB Tracker di Swift.
Come riferito a giugno, la Cina continentale avrebbe esaminato nuove modalità di utilizzo dello yuan da parte delle istituzioni straniere, in un contesto caratterizzato da un crollo del 9% dell'indice del dollaro statunitense.
All'epoca, il governatore della Banca popolare cinese (PBOC) Pan Gongsheng aveva delineato una strategia volta a “ridurre l'eccessiva dipendenza da una singola valuta sovrana” e istituito un centro per l'internazionalizzazione dello yuan digitale a Shanghai.
Stablecoin in dollari statunitensi dominano per il 98% del mercato
Sebbene il dollaro statunitense rappresenti il 47,2% dei pagamenti globali, il suo ruolo è nettamente più importante nel mercato delle stablecoin, dove i token garantiti dal dollaro rappresentano quasi il 98% dei 288 miliardi di dollari della capitalizzazione totale del mercato delle stablecoin, in base a CoinMarketCap.
Con il presidente Donald Trump impegnato ad espandere la portata globale del dollaro promuovendo le stablecoin, molte giurisdizioni in tutto il mondo hanno sollevato preoccupazioni, compresa la Cina.
A giugno, un funzionario della PBOC ha riconosciuto il potenziale trasformativo delle tecnologie emergenti come le stablecoin nei sistemi di pagamento globali, intensificando le relative richieste di approvazione normativa.
A luglio, Conflux, una piattaforma blockchain locale, ha introdotto una nuova stablecoin garantita da yuan cinese offshore.
Anche giurisdizioni limitrofe come Hong Kong hanno compiuto passi avanti verso l'approvazione delle stablecoin, lanciando un quadro normativo dedicato il 1° agosto.