Un nuovo rapporto di Chainalysis ha rilevato che, malgrado i crimini legati ai flussi di criptovalute in Cina siano in calo dal terzo trimestre del 2019, il paese registra ancora una importo sproporzionato di riciclaggio di denaro e truffe.

Nel rapporto Cryptocurrency and China del 3 agosto, Chainalysis ha segnalato che tra aprile 2019 e giugno 2021 sono stati inviate criptovalute per un valore di oltre 2,2 miliardi di dollari dai wallet di residenti cinesi a indirizzi associati ad attività illecite.

I wallet cinesi hanno anche ricevuto più di 2 miliardi di dollari di asset digitali legati ad attività illecite, tra truffe e operazioni svolte nel darknet. Nonostante ciò, il rapporto afferma che la criminalità è diminuita in modo significativo:

"Il volume delle transazioni tra wallet cinesi e indirizzi legati a illeciti è diminuito drasticamente nel periodo di tempo preso in esame, sia in termini di valore nominale che in relazione ai casi di altri paesi. Gran parte del calo è dovuto all'assenza di schemi Ponzi su larga scala, come la truffa PlusToken del 2019.

Mentre la Cina rimane uno dei paesi con il tasso più alto per volumi di transazioni illecite, in passato superava tutti gli altri con un ampio margine: ciò suggerisce che la criminalità legata alle criptovalute nel paese è diminuita."

Dati storici sulle transazioni suggeriscono che i broker over-the-counter (OTC) cinesi di Bitcoin (BTC) abbiano svolto “un enorme ruolo nel consentire il riciclaggio di denaro per gli attori coinvolti in crimini legati alle criptovalute".

Il rapporto aggiunge che la "grande maggioranza" dei flussi illeciti di criptovalute in Cina sia stata associata a truffe, sebbene il riciclaggio di denaro basato su asset digitali sia ancora "effettuato in modo elevato nel Paese".

Chainalysis ha sottolineato come il governo centrale cinese abbia condotto più di 1.100 arresti associati al riciclaggio di denaro tramite l’utilizzo di asset digitali a giugno, indicando la volontà di reprimere tali operazioni:

"Sarà importante constatare se gli arresti porteranno ad un effettivo calo dei flussi di fondi illeciti verso aziende di criptovalute con sede in Cina e trader OTC."

Tuttavia, Chainalysis ipotizza che le crescenti manovre della Cina atte a reprimere le tradizionali criptovalute decentralizzate potrebbero minare il futuro status della nazione come possibile superpotenza crypto globale.

Il rapporto suggerisce che la rinnovata ostilità della Cina verso i crypto asset decentralizzati possa essere dovuta allo sviluppo del piano di adozione dello yuan digitale.