In Cina, un investitore ha denunciato la piattaforma d'exchange OKCoin per avergli apparentemente impedito di ottenere i propri Bitcoin Cash (BCH) in seguito alla separazione dal Bitcoin (BTC). Secondo quanto riportato dal portale d'informazione Legal Weekly, si tratta della prima causa legale in Cina legata alla celebre hard-fork dello scorso anno.

Feng Bin, questo lo pseudonimo dell'investitore, afferma di aver tentato di ritirare circa 38 BCH a dicembre 2017, quando il prezzo della moneta aveva raggiunto i 4.000$. L'utente aveva tuttavia "scoperto che non era presente alcun pulsante per estrarre i BCH promessi dalla piattaforma".

OKCoin ha spiegato che probabilmente l'uomo non ha potuto ritirare i propri fondi poiché il programma era ormai scaduto. A tali affermazioni Feng Bin ha tuttavia risposto che l'exchange di criptovalute non ha rilasciato alcun annuncio ufficiale riguardo ad una presunta data di scadenza:

"Ho dato un'occhiata agli annunci di OKcoin sul rilascio di nuove valute: non è stata rivelata alcuna data di scadenza per il programma".

Pare che OKCoin abbia ora contestato le affermazioni dell'uomo, adducendo a inconsistenze tra la sua storia e gli effettivi movimenti del conto.

Il Bitcoin Cash è nato ufficialmente ad agosto dello scorso anno, in seguito alla sua separazione dal Bitcoin originale. Per tale motivo tutti i possessori di BTC avrebbero dovuto ottenere la medesima quantità di BCH. La scorsa settimana la moneta ha compiuto il suo primo "compleanno".

Negli ultimi mesi Bitcoin Cash è stato oggetto di numerose controversie. Roger Ver, uno dei più importanti promotori della valuta, a novembre dello scorso anno aveva affermato che il BCH "è il vero Bitcoin". Secondo l'uomo in futuro la moneta otterrà "una maggiore capitalizzazione di mercato, volume di scambio e base di utenti" rispetto all'originale.