Brian Armstrong, cofondatore e CEO dell'exchange di criptovalute statunitense Coinbase, ritiene che nei prossimi dieci anni assisteremo alla diffusione di una "privacy coin".

In un post pubblicato sul blog ufficiale di Coinbase il 3 gennaio, Armstrong ha spiegato che negli anni '20 vedremo l'integrazione delle funzionalità di privacy in una delle blockchain principali. L'uomo prevede inoltre che una criptovaluta con tali caratteristiche diventerà "mainstream" negli anni successivi:

"Proprio come internet è stato lanciato con l'HTTP, e solo successivamente ha introdotto l'HTTPS come standard su molti siti web, credo che negli anni '20 assisteremo alla diffusione di una "privacy coin" o di una blockchain con feature dedicate alla privacy."

Giro di vite sulla anoncoin

Le previsioni di Armstrong sono interessanti, visto il recente giro di vite sulle criptovalute incentrate sulla privacy e l'apparente consenso sul fatto che la privacy dovrebbe essere uno dei principali focus dello sviluppo di Bitcoin (BTC).

A marzo, il capo del Comitato finanziario dell'Assemblea nazionale francese ha proposto di vietare le cosiddette anoncoin. A maggio, l'exchange giapponese Coincheck ha rimosso quattro privacy coin, e la Japan Virtual Currency Exchange Association ha raccomandato ai suoi membri di fare lo stesso.

Le criptovalute principali lavorano sulla privacy

Per quanto riguarda l'integrazione delle funzionalità tipiche delle privacy coin all'interno delle blockchain principali, alcuni potrebbero sostenere che i lavori sono già in corso. Come riportato da Cointelegraph a giugno, molti ritengono che l'aumento dell'anonimato di Bitcoin possa minacciare le anoncoin.

Per esempio, la società blockchain Blockstream ha pubblicato il codice di test per l'utilizzo delle firme Schnorr sulla blockchain di Bitcoin a febbraio 2019, che contribuisce ad aumentare la privacy sulla rete migliorando allo stesso tempo la scalabilità. Le discussioni su una possibile implementazione di tale meccanismo sono ancora aperte.

A settembre 2017, invece, la blockchain di Ethereum ha aggiunto il supporto per le prove a conoscenza zero (ZK-Proofs), un particolare tipo di crittografia che consente di convalidare i dati senza avere accesso ad essi.

Alla fine di ottobre 2018, la società di consulenza e revisione Ernst & Young ha annunciato il lancio del suo prototipo di ZK-Proofs sulla blockchain pubblica di Ethereum.

Il "ribaltamento dei miliardari"

Inoltre, Armstrong osserva anche che negli anni '20 la maggior parte dei miliardari del mondo arriverà dal settore delle criptovalute:

"I miei amici Olaf Carlson-Wee e Balaji Srinivasan stimano che con un prezzo di 200.000$ per Bitcoin, più della metà dei miliardari del mondo arriverà dalle criptovalute."

Di conseguenza, crede che la quantità di capitale investito nella scienza e nella tecnologia aumenterà, e che sempre più persone del settore delle criptovalute si dedicheranno alla filantropia.

Come riportato ieri da Cointelegraph, quest'ultima previsione è in linea con un rapporto compilato dalla società di gestione patrimoniale Coinshares, secondo cui i Millennial a conoscenza di Bitcoin erediteranno quasi 70000 miliardi di dollari dalla generazione dei Baby Boomer entro il 2045.