I CEO degli exchange di criptovalute Coinbase e Gemini ritengono che Bitcoin sia l'unica criptovaluta a soddisfare i requisiti per diventare un asset di riserva negli Stati Uniti.
"Attualmente solo un asset digitale al mondo risponde a questo criterio, ed è Bitcoin", ha dichiarato Tyler Winklevoss di Gemini in un post su X del 3 marzo, dopo che il presidente americano Donald Trump ha annunciato l’intenzione di creare una Crypto Strategic Reserve. Trump ha confermato che la riserva includerà non solo Bitcoin (BTC), ma anche Ether (ETH) Solana (SOL), Cardano (ADA) e XRP (XRP).
Winklevoss ha precisato di non avere nulla contro queste criptovalute, ma di non ritenerle adatte come asset di riserva:
"Molti di questi asset sono disponibili per il trading su Gemini e soddisfano i nostri rigorosi criteri di listing. Ma quando si parla di una riserva strategica, i criteri di selezione devono essere ancora più severi. Un asset di riserva deve essere una forma di denaro solida e una riserva di valore comprovata, come l’oro."
Brian Armstrong, CEO di Coinbase, concorda: "Bitcoin sarebbe probabilmente l’opzione migliore", sottolineando che si tratta della criptovaluta più semplice e del chiaro successore dell’oro.
Se gli Stati Uniti volessero comunque diversificare, Armstrong ha suggerito di adottare un indice crypto ponderato per market cap, così da eliminare eventuali bias.
Fonte: Brian Armstrong
Cameron Winklevoss, co-fondatore di Gemini e fratello di Tyler, ha aggiunto che, oltre a Bitcoin, solo Ether potrebbe potenzialmente soddisfare i criteri per essere considerato un asset di riserva e una riserva di valore:
"Forse Ethereum: oro digitale e petrolio digitale. Questo rispecchia le riserve fisiche di oro (Fort Knox, NY Fed, ecc.) e petrolio (Strategic Petroleum Reserve) detenute dagli Stati Uniti."
Ha poi suggerito che, piuttosto che acquistare XRP, ADA e SOL attivamente sul mercato, sarebbe più opportuno accumulare gradualmente gli asset confiscati ai criminali.
Samson Mow, CEO di Jan3, ha affermato che solo i crypto-asset basati su Proof-of-Work dovrebbero far parte della Crypto Strategic Reserve statunitense. Oltre a Bitcoin, ha indicato Litecoin (LTC) come possibile candidato:
"Gli asset di riserva devono essere basati su Proof-of-Work per garantire integrità e immutabilità. Gli asset Proof-of-Stake non possono essere inclusi, poiché entità straniere potrebbero acquisirne il controllo semplicemente possedendoli."
Ben diverso il parere dei dirigenti di Cardano e Ripple
I dirigenti di Cardano e Ripple hanno invece difeso la decisione di Trump di includere i loro token nella riserva strategica. Quando Peter Schiff ha contestato l’inclusione di XRP, il fondatore di Cardano, Charles Hoskinson, ha risposto:
"XRP è una tecnologia solida, uno standard globale. È sopravvissuto per un decennio attraversando numerosi cicli difficili e vanta una delle community più forti. Penso che il presidente abbia preso la decisione giusta."
Da lungo tempo Brad Garlinghouse, CEO di Ripple, sostiene l’idea di una riserva crypto multi-token per gli Stati Uniti, in linea con la proposta annunciata da Trump il 2 marzo.