Il 7 marzo il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ospiterà il primo vertice sulle criptovalute presso la Casa Bianca, riunendo i leader del settore al fine di discutere le politiche di regolamentazione, la supervisione delle stablecoin e il ruolo potenziale di Bitcoin nel sistema finanziario statunitense.
Tra i partecipanti vi saranno “fondatori, amministratori delegati e investitori di spicco dell'industria delle criptovalute”, nonché membri del gruppo di lavoro del Presidente sugli asset digitali, secondo un annuncio condiviso dallo “zar dell'AI e delle criptovalute” della Casa Bianca, David Sacks, in un post odierno.
Il vertice sarà presieduto da Sacks e gestito da Bo Hines, direttore esecutivo del Gruppo di lavoro.
Fonte: David Sacks
Sacks è stato nominato Zar per le criptovalute e l'IA il 6 dicembre 2024, con l'incarico di “lavorare su un quadro giuridico che permetta all'industria delle criptovalute di disporre della chiarezza richiesta e di prosperare negli Stati Uniti”, spiega Trump nell'annuncio.
Parte del ruolo di Sacks sarà quello di “salvaguardare” il dialogo online e “allontanarci dai pregiudizi e dalla censura delle Big Tech”, aggiunge Trump.
Fonte: Donald Trump
In precedenza Trump si è detto intenzionato a definire la politica sulle criptovalute una priorità nazionale e a fare degli Stati Uniti un hub globale per l'innovazione della blockchain. L'imminente vertice potrebbe stabilire il tenore delle normative in merito per i prossimi quattro anni.
Sacks ha a disposizione solo due anni per attuare politiche favorevoli prima delle elezioni di metà mandato del 2026 negli Stati Uniti, spiega Joe Doll, consulente generale del marketplace NFT Magic Eden, in un'intervista a Cointelegraph.
A detta di Doll, la minaccia di un governo in stallo potrebbe inibire le regolamentazioni, e l'attuale amministrazione è tenuta a far approvare politiche a favore delle criptovalute fintanto che detiene il controllo di entrambe le camere del Congresso.
Stablecoin, regolamentazione e riserva in Bitcoin restano in primo piano
Sebbene non vi siano ulteriori dettagli sull'ordine del giorno del summit, la regolamentazione delle stablecoin e la legislazione relativa a una potenziale riserva strategica in Bitcoin (BTC) si trovano in primo piano nelle discussioni sulla regolamentazione negli Stati Uniti.
L'annuncio della Casa Bianca è giunto pochi giorni dopo che Jeremy Allaire, cofondatore di Circle, la società creatrice della seconda più diffusa stablecoin al mondo, ha dichiarato che gli emittenti di stablecoin su scala globale dovrebbero essere tenuti a registrarsi presso le autorità statunitensi.
Citando la protezione dei consumatori, Allaire ha sostenuto che gli emittenti di stablecoin basate sul dollaro non dovrebbero beneficiare di un “lasciapassare” che consenta loro di “ignorare la legge statunitense e fare ciò che vogliono ovunque e vendere negli Stati Uniti”. A tal proposito, Allaire ha dichiarato a Bloomberg:
“Che siate una società offshore o con sede a Hong Kong, se intendete offrire la vostra stablecoin in dollari negli Stati Uniti, dovreste registrarvi negli Stati Uniti proprio come è necessario farlo ovunque”.
L'imminente vertice potrebbe gettare maggiore luce sulla prossima legislazione sulle stablecoin, considerando che Sacks ha precedentemente dichiarato che tali asset potrebbero “estendere il dominio del dollaro a livello internazionale”.
Cresce anche l'interesse per una riserva strategica in Bitcoin con sede negli Stati Uniti. Finora, almeno 24 Stati hanno introdotto una legislazione relativa a una potenziale riserva in BTC, secondo i dati di Bitcoinlaws.
Stati americani con proposte di legge su riserve in Bitcoin. Fonte: Bitcoinlaws
Tuttavia, le iniziative statali potrebbero non rappresentare un elemento di svolta per Bitcoin; si tratterebbe solo di una “iniziativa simbolica” a meno che non venga annunciato un acquisto significativo, secondo Iliya Kalchev, dispatch analyst presso Nexo.
“A meno che l'udienza non sveli un piano di acquisto a breve termine o un importante mutamento di politica, la risposta del mercato sarà probabilmente blanda, dal momento che la posizione pro-crypto del Texas è già ben nota”, spiega Kalchev a Cointelegraph.
Negli ultimi cinque anni Bitcoin ha registrato un rendimento medio di oltre il 1.077%, dimostrando il potenziale redditizio di una strategia di detenzione a lungo termine.
Traduzione a cura di Walter Rizzo