Stando a quanto riportato da Ars Technica, a gennaio un'azienda di mining di Bitcoin costituita da una società statunitense di private equity avvierà i lavori di costruzione di una mining farm da 36 megawatt in Marocco.

Soluna, prodotto della società newyorkese Brookstone Partners, ha intenzione di far leva sulle leggi locali rivendendo almeno il 20% della propria produzione di elettricità al governo marocchino.

Lo schema, noto come accordo di acquisto di energia (PPA), consentirà alla società di stabilire un punto d'appoggio nella regione con la possibilità di espandere le vendite oltre il confine nei prossimi anni, ha spiegato l'amministratore delegato John Belizaire.

"Il Marocco ha una legge in vigore che garantisce in modo efficace un PPA per i fornitori di energia", riporta Ars Technica.

"Inizieremo da quello per poi crescere."

Prendendo parte alla fervida corsa in giro per il mondo alla ricerca dei metodi per generare energia elettrica meno dispendiosi, Soluna spera inoltre che le leggi locali cambieranno, per permettere di vendere più del 20 percento dell'energia totale.

"A seconda delle nostre capacità future, potremmo entrare in contatto con il più grande offtaker commerciale del paese", ha continuato Belizaire.

"Ciò richiederà una modifica al quadro normativo".

Il Marocco è una delle poche giurisdizioni in tutto il mondo ad aver dichiarato ufficialmente illegali i pagamenti in criptovaluta.

Ciò è successo a novembre dello scorso anno, e da allora la decisione è stata accompagnata da misure simili a quelle indiane e iraniane.