Il prezzo di Bitcoin (BTC) potrebbe venir travolto da un'ondata di volatilità: il risarcimento ordinato a Craig Wright per il caso Kleiman prevede una tassa da 2 miliardi di dollari, che potrebbero arrivare dalla vendita di 200.000 monete sul mercato.

Wright, accusato di aver rubato 10 miliardi di dollari dall'ex socio in affari Dave Kleiman, deve ora pagare alla sua vedova Ira la metà di tale somma, ossia 500.000 BTC.

Il pagamento, ordinato dal magistrato Bruce Reinhart, prevede una tassa del 40%, che dovrà essere pagata dagli eredi di Kleiman.

Wright sostiene che le tasse costringeranno Kleiman a vendere i Bitcoin

Anche se l'australiano ha dichiarato che non avrebbe venduto 5 miliardi di dollari in BTC sul mercato, visto che potrebbe portare a un crollo, la fonte degli altri 2 miliardi di dollari non è ancora nota.

L'alternativa, che non ha escluso durante un'intervista con la rivista fintech Modern Consensus, sarebbe che Ira Kleiman pagasse la tassa in contanti.

Whoa! L'imposta sulla proprietà è del 40%. A meno che Ira non abbia 2 miliardi di dollari in contanti, dovrà scaricare 2 milioni di BTC per pagare le tasse”, ha esclamato l'intervistatore.

Wright si è limitato a rispondere con un corto e vago "Già..".

La sentenza conclude un dibattito che andava avanti ormai da anni, e che ha coinvolto un numero sempre maggiore di terze parti ben lontane da Wright e dal suo entourage.

Di fronte alle molteplici accuse di frode sui social media, Wright ha persino iniziato a fare causa a coloro che non lo riconoscono come il "creatore" di Bitcoin. Quelle cause legali non sono arrivate a nulla, mentre in questa settimana gran parte di coloro i quali supportavano pubblicamente le dichiarazioni iniziali di Wright sembrano essere spariti.

Solo Calvin Ayre, uno dei principali sostenitori di Bitcoin SV (BSV), l'altcoin supportata da Wright, ha continuato a sostenere che l'imprenditore fosse in realtà Satoshi Nakamoto.

Il giudice ha stabilito che Craig e Dave sono Satoshi. Ciò non è del tutto accurato, ma è abbastanza per fare riferimento a Craig come Satoshi”, ha scritto su Twitter.

Il commento è subito stato condannato da un gran numero di risposte. Particolarmente dura è stata la replica dell'imprenditore britannico Alistair Milne:

"Il tribunale americano * NON * ha stabilito che Wright / Kleiman fossero Satoshi Nakamoto. Chiunque dica il contrario è un pazzo o un bugiardo."

Citando la testimonianza di Kleiman, Katie Ananina ha scritto in riassunto del processo:

“Ora posso finalmente dire #craigwrightisafraud senza problemi. È stato detto in un tribunale federale."

Secondo Ananina, Wright aveva inoltre dichiarato che sarebbe stato in grado di provare di avere accesso alle chiavi private di Nakamoto entro gennaio 2020, ma la richiesta è stata respinta dal giudice.