Il sedicente creatore di Bitcoin (BTC) Craig Wright ha svelato un documento che spiegherebbe l’origine dello pseudonimo Satoshi Nakamoto.

In un'intervista recentemente pubblicata su Modern Consensus, Wright ha mostrato al suo interlocutore un documento raffigurante un articolo estratto da JSTOR, database digitale di giornali accademici, datato primo maggio 2008: sei mesi prima della pubblicazione del whitepaper di Bitcoin.

L'articolo parla di un individuo chiamato Tominaga Nakamoto, che visse tra il 1715 e il 1746 in Giappone. Il documento conteneva anche la seguente nota scritta a mano:

"Nakamoto è l’Adam Smith giapponese. Registro onesto + Microvaluta. Satoshi è Storia Intelligente. Non troppo difficile."

Nakamoto: l’Adam Smith giapponese

Wright spiega di aver scelto il nome di Nakamoto proprio in onore di Tominaga Nakamoto. La nota scritta a mano lo paragona ad Adam Smith, considerato da molti il padre dell’economia moderna. Quando l'intervistatore ha chiesto a Wright se le idee economiche di Nakamoto fossero la ragione per cui sia stato scelto questo nome, lui ha risposto:

"Sì, in parte. Scrisse di denaro, di denaro onesto e della natura razionale delle cose. All'epoca, lo Shogun [sovrano feudale giapponese] si trovava in crisi finanziaria ed austerità economica. [...] Mi piace la sua descrizione fatta dal fratello Tōka. 'Nakamoto era onesto e tranquillo, ma impaziente'. Così ho pensato: 'Sembra come me'."

Per quanto riguarda la prima parola dello pseudonimo, Satoshi, Wright dice che sta a significare “apprendimento intelligente”. Questo, ha spiegato, si riferisce a chi ha accesso alla conoscenza acquisita dai suoi antenati.  

Nonostante Wright sostenga di essere il vero Satoshi Nakamoto, a novembre ha informato il querelante che non riuscirebbe a pagare un accordo di 500.000 BTC (3,7 miliardi di dollari) nel caso avviato contro di lui dai Kleiman. Dave Kleiman era un esperto di sicurezza informatica, che molti considerano uno dei primi sviluppatori dietro al Bitcoin ed alla tecnologia blockchain. È morto nell’aprile del 2013. 

La famiglia Kleiman, guidata dal fratello di David, Ira Kleiman, ha avviato il caso a febbraio dello scorso anno accusando Wright del furto di centinaia di migliaia di Bitcoin — dal valore di 5 miliardi di dollari — in seguito alla morte dello sviluppatore. 

È noto che Satoshi Nakamoto abbia minato gli origin block della blockchain di Bitcoin, i cosiddetti blocchi Satoshi, quindi nel suo indirizzo dovrebbe trovarsi un numero alquanto significativo di monete.