Oltre il 90% dei 200 consulenti finanziari indipendenti (IFA) nel Regno Unito che hanno partecipato a un recente sondaggio dell’agenzia di ricerca Opinium ha espresso pareri negativi sulle criptovalute, nonostante più di un terzo segnali un aumento delle domande legate alle crypto da parte dei clienti dall’inizio dell’anno.

Citando i dati del sondaggio, mercoledì Reuters ha riferito che il 93% degli IFA intervistati non consiglierebbe veicoli d’investimento crypto ai propri clienti.

Un simile sentiment negativo ha coinvolto i cosiddetti "meme stock", un termine usato per descrivere le azioni di compagnie il cui valore è spesso spinto da manie di trading retail. Nel sondaggio, il 95% degli IFA ha affermato che non consiglierebbe le azioni meme come opzioni di investimento valide ai propri clienti.

I dettagli del sondaggio mostrano anche che il 90%-95% degli IFA che gestiscono portafogli tra 140.000$ e 280.000$ e oltre 280.000$ sarebbe preoccupato se i clienti investissero in criptovalute. Alexa Nightingale, responsabile della ricerca di Opinium, ha spiegato a IFA Magazine:

“È chiaramente presente incertezza e preoccupazione nel settore, e i consulenti con clienti di ogni calibro sarebbero preoccupati se i loro clienti investissero in questi prodotti. Tuttavia, questi generi di investimenti stanno diventando più mainstream, quindi sarà interessante vedere come i consulenti si comporteranno in futuro.”

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Il sondaggio sugli IFA è in linea con i commenti negativi esposti da figure della finanza tradizionale nel paese. Di recente, sia la Financial Conduct Authority che la Bank of England hanno messo in guardia il pubblico dagli investimenti in criptovalute.

Tuttavia, l’adozione crypto continua a crescere nel Regno Unito: un recente sondaggio mostra che nel 2020 gli inglesi hanno investito più in valute digitali che in azioni.

Anche se la maggior parte degli IFA è anti-crypto, oltre un terzo dei consulenti intervistati ha concordato che in futuro le crypto diventeranno una classe di asset legittima. Una proporzione leggermente più piccola, il 24%, ha offerto la stessa previsione per le azioni meme.