Rossen Iossifov, il proprietario dell'exchange RG Coins, è stato condannato a 10 anni di reclusione per riciclaggio di denaro.

Come precedentemente riportato da Cointelegraph, a settembre una giuria federale di Frankfort, Kentucky, ha giudicato il cittadino bulgaro colpevole di associazione a delinquere finalizzata al racket e al riciclaggio di denaro sporco. Il verdetto di colpevolezza è arrivato dopo un periodo di prova di sole due settimane.

Secondo una dichiarazione rilasciata martedì dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Iossifov ed i principali dirigenti di RG Coins hanno partecipato a un'elaborata operazione di riciclaggio di denaro che ha sottratto più di 7 milioni di dollari ad almeno 900 cittadini americani.

Iossifov ed i suoi complici pubblicizzavano vendite di oggetti di lusso inesistenti su importanti piattaforme d'asta come Craigslist ed eBay: i fondi di queste operazioni venivano poi girati ad organizzazioni criminali tramite pagamenti crypto.

Il comunicato del Dipartimento di Giustizia ha anche rivelato che Iossifov riciclava denaro per l'AOAF, un noto gruppo di criminali informatici con sede nell'Europa dell'Est. In totale, Iossifov avrebbe permesso che quasi 5 milioni di dollari sporchi passassero attraverso la piattaforma RG Coins, ottenendo in cambio versamenti in criptovalute. 

Nonostante affermasse il contrario, la piattaforma RG Coins di Iossifov, con sede in Bulgaria, non rispettava le norme Know Your Customer. Il cittadino bulgaro avrebbe guadagnato direttamente circa 184.000$ dai proventi di questo riciclaggio. 

Dei 20 principali indiziati del caso RG Coins, finora 17 sono stati condannati: la pena detentiva di Iossifov è la più lunga inflitta finora. Le autorità stanno cercando i tre fuggitivi ancora a piede libero. In quanto prigioniero di un carcere federale negli Stati Uniti, Iossifov dovrà scontare almeno l'85% della sua condanna, ovvero 121 mesi di carcere.

Iossifov è solo uno dei numerosi gestori di exchange ad essere stati condannati per riciclaggio di denaro. Già nel dicembre 2020, un tribunale francese aveva condannato Alexander Vinnik a cinque anni di reclusione per il suo ruolo nella vicenda di BTC-e.