Il 2022 non è stato un buon anno per le criptovalute, dal punto di vista della reputazione del settore fra regolatori e legislatori. Tuttavia, nonostante la crisi del mercato e i continui attacchi pubblici a questa industria, alcuni funzionari politici hanno avuto il coraggio di abbracciare l'innovazione.

El Salvador ed Emirati Arabi Uniti hanno continuato a portare avanti le loro iniziative crypto, mentre il Regno Unito ha gettato le basi per un quadro normativo più chiaro. Brasile e Repubblica Centrafricana hanno invece riconosciuto legalmente le criptovalute.

Brasile

Il 2021 è stato l'anno dell'adozione di massa in Brasile, ma è nel 2022 che il Paese ha finalmente introdotto un quadro normativo sulle criptovalute. Prima di lasciare il suo incarico, l'ex presidente Jair Bolsonaro ha approvato un disegno di legge che legalizza l'uso delle criptovalute come metodo di pagamento all'interno del Paese. La normativa non rende le criptovalute a corso legale, come avviene invece a El Salvador, ma introduce comunque una definizione giuridica di "valuta digitale"stabilisce un regime di licenze per i fornitori di servizi legati alle crypto.

Il numero di società che detengono criptovalute in Brasile ha raggiunto livelli record: nell'agosto del 2022, l'autorità fiscale del Paese ha registrato 12.053 organizzazioni uniche con criptovalute nei loro bilanci.

A maggio, il Brazilian Stock Exchange ha confermato la propria intenzione di lanciare sul mercato un proprio prodotto dedicato alle criptovalute: trading di futures su Bitcoin (BTC)

Regno Unito

Il 2022 non è stato un anno semplice per la Gran Bretagna. Non soltanto due primi ministri – Boris Johnson e Liz Truss – hanno dato le dimissioni, ma la Regina Elisabetta II è scomparsa dopo oltre 70 anni sul trono. Ma per quanto riguarda le criptovalute, il governo non ha mai smesso di lavorare sulle regolamentazioni. 

La Financial Services and Markets Bill, introdotta a luglio, ha riaffermato l'intenzione del Regno Unito di diventare un centro globale per le criptovalute. Non soltanto ha ampliato le normative sulle stablecoin, ma ha anche coniato un nuovo termine: Digital Settlement Assets (DSA).

Questa legge autorizzerà il Tesoro a regolamentare i DSA, inclusi pagamenti, fornitori di servizi e accordi di insolvenza. L'Economic Crime and Corporate Transparency Bill, introdotta a maggio, ha inoltre proposto di "creare entità che possano sequestrare e recuperare più rapidamente e facilmente gli asset digitali," così da mitigare i rischi per le persone prese di mira da attacchi ransomware.

Quest'anno la crypto-community britannica ha anche celebrato un importante precedente legale: l'Alta Corte di Giustizia di Londra ha stabilito che i token non fungibili (NFT) rappresentano "proprietà privata."

El Salvador

La nazione di El Salvador, che nel 2021 ha ufficialmente reso BTC una valuta a corso legale, merita di essere inclusa in questa lista per la sua perseveranza. Dopo aver rivelato il proprio piano di emettere obbligazioni su Bitcoin, per tutto il 2022 il governo di Nayib Bukele ha tentato di rendere questa promessa una realtà.

Il primo posticipo è avvenuto a marzo, mentre l'altro a settembre. A novembre, il ministro dell'economia Maria Luisa Hayem Brevé ha presentato un disegno di legge che conferma il piano del governo di raccogliere un miliardo di dollari, investendo poi tali fondi nella costruzione di una "Bitcoin City." Tuttavia, non si hanno notizie sulla questione da allora.

Ciononostante, il Paese rimane un caso di studio unico al mondo. Secondo il ministro salvadoregno Morena Valdez, l'industria del turismo di El Salvador è cresciuta di oltre il 30% dall'adozione di BTC nel settembre del 2021. All'inizio del 2022, uno studio condotto dal National Bureau of Economic Research (NBER) ha mostrato che il 20% delle aziende ha iniziato ad accettare BTC come metodo di pagamento.

A maggio, El Salvador ha accolto i banchieri centrali di 44 nazioni in via di sviluppo, per affrontare il tema dell'inclusione finanziaria e discutere di Bitcoin. All'evento, durato tre giorni, hanno preso parte delegati di numerose banche centrali: dal Ghana al Burundi, dalla Giordania alle Maldive, dal Pakistan al Costa Rica.

Repubblica Centrafricana

Ad aprile, la Repubblica Centrafricana (CAR) è diventata la prima nazione del continente a legalizzare l'uso delle criptovalute nei mercati finanziari. Il nuovo disegno di legge consente a trader e aziende di effettuare pagamenti in criptovalute, e introduce la possibilità di pagare le proprie tasse in crypto tramite entità autorizzate.

A luglio è stata lanciata la CBDC del Paese, Sango Coin, con l'obiettivo di ottenere un finanziamento di quasi un miliardo di dollari nel corso del 2023. Tuttavia, ad oggi la nazione ha raccolto soltanto 1,66 milioni di dollari tramite la vendita di questa moneta.

Il Paese aveva persino annunciato un piano per consentire agli investitori stranieri di acquistare la cittadinanza spendendo 60.000$ in Sango Coin. Tuttavia, questa iniziativa è stata bloccata dalla Corte Suprema della Repubblica Centrafricana in quanto ritenuta incostituzionale.

Mamadou Moustapha Ly spiega Sango Coin a Joseph Hall di Cointelegraph

L'adozione ha tuttavia incontrato l'opposizione della Banca degli Stati dell'Africa Centrale (BEAC), che ha messo in guardia sul "sostanziale impatto negativo" che la legislazione potrebbe avere sull'unione monetaria dell'Africa centrale.

Emirati Arabi Uniti

Gli Emirati Arabi Uniti hanno adottato un approccio strategico alle criptovalute, muovendosi per creare un ambiente normativo favorevole e attrarre investitori globali.

A marzo, Dubai ha stabilito un quadro legale per le criptovalute volto a proteggere gli investitori e "concepire degli standard internazionali" per la governance del settore. Un nuovo ente, la Dubai Virtual Asset Regulatory Authority (VARA), ha quindi ottenuti poteri esecutivi nelle zone di sviluppo speciale dell'Emirato, ad eccezione del Dubai International Financial Centre. L'exchange di criptovalute FTX, ora in bancarotta, è stato tra i primi a ottenere tale licenza.

L'Emirato di Abu Dhabi ha invece presentato una serie di linee guida per il trading di NFT. I token non fungibili sono stati definiti proprietà intellettuale piuttosto che "investimenti o strumenti finanziari specifici;" inoltre, è stato permesso alle Multilateral Trading Facilities (MTF) e ai Virtual Asset Custodians (VAC) di gestire marketplace di NFT.

A luglio, Dubai ha lanciato la Dubai Metaverse Strategy, che mirava a trasformare l'Emirato in una delle prime 10 economie Metaverse al mondo. Include collaborazioni di ricerca e sviluppo (R&S) per migliorare i contributi economici del metaverso, utilizzando incubatori per attrarre aziende e progetti dall'estero, nonché fornire supporto nell'educazione rivolta a sviluppatori, creatori di contenuti e utenti.

Il paese ha persino aperto la sua prima città nel Metaverso. Denominato "Sharjahverse," è stato descritto come un metaverso "fotorealistico, accurato dal punto di vista fisico" che comprende la superficie di 1.000 miglia quadrate. La città virtuale sosterrà l'industria del turismo locale e creerà potenzialmente nuovi posti di lavoro.

Tutto sommato, il 2022 non è stato poi così male dal punto di vista della regolamentazione. E il prossimo anno potrebbe essere ancora più interessante, con l'introduzione di un quadro normativo crypto completo negli Stati Uniti e la liberalizzazione a Hong Kong e in Corea del Sud.