I mercati crypto sono rimasti piuttosto stabili nonostante il panico generale causato dai dazi globali "a intermittenza" del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo un analista del New York Digital Investment Group (NYDIG).
"Nonostante il massacro nei mercati finanziari tradizionali, i mercati crypto sono rimasti relativamente stabili", ha dichiarato Greg Cipolaro, Global Head of Research del NYDIG, in una nota dell'11 aprile. "Storicamente, quando i trader si allontanano dagli asset rischiosi, tendiamo a vedere questo stress manifestarsi nei mercati crypto. Ma non è ancora successo".
Cipolaro ha affermato che i tassi dei futures perpetui crypto "sono rimasti persistentemente positivi", con un picco di liquidazioni il 6 e 7 aprile. Ma in totale sono stati liquidati solo 480 milioni di dollari, una cifra "ben al di sotto di altri eventi di liquidazione significativi."
Ha inoltre evidenziato che il prezzo di Tether (USDT), stablecoin ancorata a USD ampiamente utilizzata nei trading crypto, è sceso sotto 1$ ma "non ha subito un calo brusco".
Trump aveva annunciato numerosi dazi in data 2 aprile, applicando varie imposte a tutti i Paesi prima di sospenderle per 90 giorni poche ore dopo la loro entrata in vigore il 9 aprile. Ha invece introdotto una tariffa base del 10%, ad eccezione della Cina che attualmente presenta dazi fino al 145%.
I mercati tradizionali e crypto sono crollati dopo la proclamazione dei dazi di Trump, e molti asset non si sono ancora ripresi ai livelli precedenti all'annuncio.
La volatilità è aumentata dopo l'annuncio dei dazi di Trump. Fonte: NYDIG
Nel week-end, l'amministrazione Trump ha causato ulteriore confusione con le sue tariffe: il 13 aprile ha annunciato che la decisione dell'11 aprile di esentare molti prodotti elettronici dalle tariffe era temporanea, e che questi sarebbero stati comunque colpiti da dazi.
Volatilità di Bitcoin minore rispetto a molti altri asset
Cipolaro ha affermato che Bitcoin (BTC) non è sfuggito alla volatilità del mercato, "ma ai prezzi attuali ha performato molto meglio rispetto a molte altre classi di asset."
Ha aggiunto che la volatilità di Bitcoin non è salita a livelli storici, a differenza dei mercati tradizionali. Al contrario il suo prezzo è stato "relativamente stabile", nonostante il caos causato dall’amministrazione Trump: "Forse gli investitori stanno cercando sempre più riserve di valore non legate a Paesi sovrani e quindi non influenzate dal caos commerciale."
Cipolaro ha aggiunto che gli investitori stanno probabilmente riducendo l’esposizione al rischio, ma "forse una parziale riallocazione del portfolio verso Bitcoin è una delle ragioni della sua maggiore resilienza. [...] L’allocazione di BTC nei fondi risk parity può aiutare a smorzare la sua volatilità, rendendo l’asset più attraente e potenzialmente rafforzando un circolo virtuoso di maggiore adozione e stabilità."
Ma Ruslan Lienkha, Chief of Markets di YouHodler, ha dichiarato che, nonostante una generale ripresa del mercato crypto, "gli indicatori tecnici stanno delineando un quadro preoccupante." Ha spiegato che si sta potenzialmente formando una "death cross" sia in Bitcoin che nell'S&P 500: un pattern che si verifica quando la media mobile a 50 giorni scivola al di sotto di quella a 200 giorni.
Secondo Lienkha, questo pattern è "generalmente considerato un segnale ribassista nel medio termine, suggerendo che i mercati potrebbero faticare a mantenere uno slancio rialzista senza un chiaro catalizzatore o sviluppi macroeconomici positivi."